Cassino, pianta della legalità nel nome di Falcone

Cassino, pianta della legalità nel nome di Falcone
Trent'anni fa la strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Ieri...

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Trent'anni fa la strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Ieri mattina, in occasione della giornata della legalità, c'è stata la cerimonia per ricordare il loro sacrificio. Una cerimonia che ha visto la partecipazione del procuratore capo Luciano d'Emmanuele, del presiedente di sezione del tribunale di Cassino, il giudice Claudio Marcopido, ma anche delle autorità civili con il sindaco Enzo Salera e militari. Non è mancata una rappresentanza delle scuole della Città Martire, l'ordine forense con il presidente Gianluca Giannichedda e il difensore civico del Lazio, Marino Fardelli. Nel corso della cerimonia c'è stata la piantumazione di un albero dinanzi al palazzo di giustizia.


«Questo bellissimo ricordo organizzato dal comune di Cassino, dall'ufficio giudiziario e dall'ordine forense, con la pianta di Falcone, ha un significato profondo. Significa che questa pianta deve germogliare frutti di legalità all'interno del tribunale dove giudici e avvocati tutti i giorni sono impegnati nell'affermare i principi di legalità», sono state le parole del procuratore d'Emmanuele. «Il valore che ha questa pianta - ha aggiunto l'avvocato Giannichedda - è di custodia della memoria e soprattutto di trasmissione di valori.
Valori che non possono più camminare sulle gambe del giudice Giovanni Falcone, ma rimangono nelle sue idee. Queste piante saranno presenti in tanti luoghi d'Italia, ma soprattutto qui in piazza Labriola, dove vogliamo lasciare un messaggio d'impegno e di sacrificio», ha concluso il presidente Giannichedda.

«E' importante che si perseveri con queste iniziative perchè, per i giovani, è fondamentale. Noi tutti abbiamo nel dna la storia di Falcone e Borsellino, ci piace ricordarli per le nuove generazioni le quali hanno avuto l'eco della tragedia, ma devono avere anche l'eco dei valori positivi», ha spiegato il giudice Marcopido. Ha concluso il sindaco Salera: «Questa giornata è per i tanti studenti che hanno partecipato all'iniziativa, attraverso loro deve crescere la cultura della legalità: solo così il sacrificio di chi è morto per lo Stato non sarà vano».
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Il Messaggero