Per cinque anni hanno intascato la pensione del parente morto, tre persone denunciate dalla Finanza

Per cinque anni hanno intascato la pensione del parente morto, tre persone denunciate dalla Finanza
Tre persone sono state denunciate perché  percepivano la pensione di un parente morto. Dalle indagini è emerso ...

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Tre persone sono state denunciate perché  percepivano la pensione di un parente morto. Dalle indagini è emerso

che i tre, tutti residenti nel comune di Fiuggi, avevano continuato a beneficiare dell'assegno sociale del congiunto deceduto a maggio del 2013 percependo, in tal modo, nel giro di 5 anni, una somma di oltre 41 mila euro. Gli uomini delle Fiamme Gialle della Tenenza di Fiuggi hanno scoperto, infatti, che l'assegno continuava a essere erogato sul
conto corrente intestato al defunto e alla moglie da dove poi veniva prelevato in contanti o mediante il bancomat.

Le indagini sono scaturite a seguito di input da parte del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma che aveva fornito un'analisi di rischio su di una platea di soggetti che beneficiavano di pensione/assegni sociali ma potenzialmente in maniera indebita. I militari della Tenenza di Fiuggi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Frosinone, hanno così avviato una serie di accertamenti, riscontrando che la posizione pensionistica non era stata aggiornata presso l'Inps di Frosinone per mancata comunicazione del decesso.

Per questo motivo, l'ente previdenziale aveva continuato ad erogare l'assegno sociale, anche dopo la morte dell'avente diritto, con un «buco» nelle casse dell'Erario di oltre 40 mila euro. Al termine delle indagini, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Frosinone ha emesso nei confronti dei «furbetti» un decreto di sequestro  preventivo sui beni mobili e immobili per un valore corrispondente al profitto illecito e fino alla concorrenza dell'importo di 41.234 euro, corrispondente al totale delle somme indebitamente percepite. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero