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Colpisce alla testa la suocera con una pentola a pressione, una impiegata trentenne del capoluogo a processo per maltrattamenti in famiglia. Le due donne non si sopportavano e i litigi andavano avanti da anni. Anche perché abitavano in due condomini del capoluogo che affacciano l'uno davanti all'altro. E le scenate dal balcone era all'ordine del giorno. Spesso la situazione era degenerata con vere e proprie aggressione della nuora ai danni della suocera ottantenne. Tanto che in un paio di occasioni erano intervenuti anche i carabinieri.
Poi, circa sei mesi fa, l'epilogo più violento. Nella cucina dell'anziana è scoppiata una lite furibonda. La nuora ha cominciato a tirare contro la suocera scarti di cibo, posate, piatti, bicchieri. Poi ha preso la pentola a pressione che si trovava sui fornelli e l'ha colpita violentemente, per fortuna senza gravi conseguenze sul piano fisico. Le grida della ottantenne hanno richiamato i vicini e sul posto sono intervenuti i carabinieri. Visti i precedenti nei confronti della 30enne è stato aperto d'ufficio per maltrattamenti in cui venivano contestate vessazioni psicologiche e fisiche protratte nel tempo, a partire addirittura dal 2014. Una situazione di cui a quanto pare il figlio era all'oscuro. Peraltro l'anziana, dopo l'ultima aggressione a colpi di pentola, era stata costretta a lasciare la propria abitazione e a trasferirsi in un altro Comune.
Il pubblico ministero Barbara Trotta aveva chiesto il rinvio a giudizio, ma il legale della trentenne, l'avvocato Nicola Ottaviani, ha optato per il rito abbreviato. La richiesta è stata accolta dal gup Fiammetta Palmieri e l'udienza per la sentenza è stata fissata per il 10 maggio.
Il Messaggero