Cade mentre pota un ulivo e muore, la traegedia nei campi di Veroli

Cade mentre pota un ulivo e muore, la traegedia nei campi di Veroli
Cade dalla scala mentre pota una pianta di olivo, batte la testa e muore sul colpo davanti a sua moglie, nonostante i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118....

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Cade dalla scala mentre pota una pianta di olivo, batte la testa e muore sul colpo davanti a sua moglie, nonostante i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118. È Valter Stirpe la vittima della tragedia che si è verificata ieri, alle 17.30, nelle campagne di Veroli. L'uomo, che aveva compiuto 67 anni il 14 novembre scorso, era un direttore d'azienda in pensione. Ieri pomeriggio, in compagnia della consorte, si era recato in un terreno pianeggiante di sua proprietà in via Case Ferroni, a un centinaio di metri dalla sua abitazione nei pressi della chiesa della Vittoria. A un tratto, mentre era alle prese con un olivo, la scala a pioli su cui si trovava ha ruotato sbalzandolo a terra. Una caduta accidentale che non gli ha lasciato scampo.

L'uomo ha battuto la testa. Immediatamente sua moglie ha allertato i soccorsi. Sul luogo sono arrivate un'ambulanza e un'eliambulanza dell'Ares 118 ma i sanitari non sono riusciti a rianimare il sessantasette. Il suo corpo è rimasto esanime a terra. Nel frattempo, in via Case Ferroni sono arrivate anche due pattuglie di carabinieri della stazione di Veroli, agli ordini del luogotenente Giovanni Franzese, ed è stato avvisato il magistrato di turno presso la procura della Repubblica di Frosinone, il dottor Adolfo Coletta.

Dopo i rilievi del caso, verso le 19 è arrivato anche il medico legale Corrado Lattanzi che ha eseguito l'esame esterno accertando le cause della morte. Quindi il dottor Coletta ha disposto la restituzione della salma alla famiglia per i funerali. Tanti gli amici e i parenti che si sono portati sul luogo della tragedia. Valter lascia la moglie e due figli. Addolorato anche il gruppo di amici con cui ogni anno l'uomo si recava a piedi in pellegrinaggio al santuario della Santissima Trinità cucinando per loro.
 

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Il Messaggero