Pastore ucciso, domani i funerali di Armando Capirchio L'omicidio cinque mesi fa

Pastore ucciso, domani i funerali di Armando Capirchio L'omicidio cinque mesi fa
Dopo cinque lunghissimi mesi verrà riconsegnata ai familiari la salma di Armando Capirchio, l’allevatore di 59 anni di Vallecorsa, ucciso e ritrovato a pezzi nel...

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Dopo cinque lunghissimi mesi verrà riconsegnata ai familiari la salma di Armando Capirchio, l’allevatore di 59 anni di Vallecorsa, ucciso e ritrovato a pezzi nel marzo scorso in una cavità naturale in località Ambrifi in territorio di Lenola. La salma verrà riconsegnata domani alle ore 12.


Per coloro che vorranno recarsi a rendere l’ultimo saluto al povero Armando, la bara sarà esposta presso la parrocchia di San Martino fino alle 15:30. Subito dopo verranno celebrati i funerali.
«Preghiamo perché possa riposare in pace- ha scritto in un post su Facebook don Francesco Paglia, che officerà il rito funebre - . Finalmente i familiari potranno dare una degna sepoltura al loro caro e recarsi sulla sua tomba per portargli dei fiori o chiudersi in preghiera. Sono mesi che attendevano questo momento».
Rappresentati dall’avvocato Filippo Misserville, i familiari si sono sempre detti fiduciosi delle indagini che stavano portando avanti gli inquirenti. Ma nel loro cuore c’era il desiderio di poter riportare a casa al più presto la salma del congiunto.

Gli ultimi accertamenti tecnici si sono conclusi proprio nei giorni scorsi. Da alcune indiscrezioni raccolte i consulenti della procura hanno lavorato su alcuni frammenti organici per stabilire se il corpo sia stato fatto a pezzi lo stesso giorno in cui l’allevatore è stato ucciso o se, invece, l’idea di sezionare il corpo e rinchiuderlo in due sacchi si sia concretizzata qualche giorno dopo.

Per la procura sono elementi che potrebbero costituire una aggravante in sede di processo.
Intanto Michele Cialei, il pastore di 52 anni detenuto in carcere perchè accusato di omicidio volontario ed occultamento di cadavere ha deciso di percorrere la strada del silenzio. Difeso dall’avvocato Giampiero Vellucci in sede di interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Identico comportamento quello del figlio Lorenzo Cialei di venti anni. Anche il giovane che deve rispondere di concorso in occultamento di cadavere, ha preferito non rispondere alle domande del magistrato inquirente.


Un delitto quello consumato a Vallecorsa per futili motivi legati a sconfinamenti d pascolo. Tutti sapevano che tra Armando Capirchio e Michele Cialei non correva buon sangue. Anni di litigi e di discussioni per quelle mucche che andavano a pascolare su un appezzamento di terreno privato, avevano logorato definitivamente quel rapporto. Ma nessuno della comunità di Vallecorsa aveva mai immaginato un epilogo simile. Capirchio è stato ucciso e fatto a pezzi con la stessa tecnica che viene utilizzata per ammazzare le bestie. Dopo la scomparsa dell’allevatore, avvenuta nell’ottobre del 2017 tutti gli elementi raccolti dagli investigatori hanno portato ad un solo nome: quello del pastore Michele Cialei. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero