Scappò dopo aver investito e ucciso un pasticciere di Frosinone, condannata una ragazza di Alatri

Daniele Stirpe, 46 anni
Un anno e dieci mesi di reclusione, più la sospensione della patente per quattro anni. Questa la pena inflitta a Tania Ceci, la 27enne di Alatri che il 31 marzo del 2019...

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Un anno e dieci mesi di reclusione, più la sospensione della patente per quattro anni. Questa la pena inflitta a Tania Ceci, la 27enne di Alatri che il 31 marzo del 2019 mentre stava percorrendo la Regionale 155 a bordo di una Smart travolse ed uccise Daniele Stirpe il pasticciere di 46 anni che risiedeva a Frosinone. La ragazza, che ha patteggiato la pena, doveva rispondere di omicidio stradale ed omissione di soccorso.

Quella mattina Daniele, che lavorava in proprio nel suo laboratorio di pasticceria in via Ceccano, era partito presto col suo furgoncino per consegnare i cornetti freschi e durante il giro si era fermato ( una tappa per lui abituale) al “Bar Anna”, al km 7+750 della Regionale 155, per prendere un caffè con lo zio Enzo di 64 anni. Alle 4.55 la tragedia. Usciti dal locale, i due si erano fermati qualche minuto a chiacchierare prima di risalire sui rispettivi mezzi. Ma improvvisamente è piombata su di loro una Smart che a tutta velocità aveva invaso la corsia opposta e lo spazio pedonale dove si trovavano i malcapitati, travolgendoli entrambi e facendoli volare letteralmente sull’asfalto.

Purtroppo per il pasticciere non c’era stato nulla da fare, l’uomo era deceduto sul colpo. Lo zio trasportato in codice rosso all’ospedale “Spaziani” era riuscito a salvarsi. La Smart nel frattempo aveva continuato la sua corsa. Soltanto alcune ore più tardi la conducente della utilitaria si era presentata presso la compagnia dei carabinieri di Alatri ammettendo le sue responsabilità i dicendo che aveva avuto un colpo di sonno.

A bordo della vettura si trovava anche il fidanzato, M.R. di 30 anni, proprietario dell’utilitaria. Sottoposto ai test tossicologici il ragazzo era risultato positivo all’assunzione di cocaina e cannabinoidi ed inoltre aveva nel sangue un tasso alcolemico superiore a quello consentito. Da qui il sospetto che alla guida si trovasse il giovane e che la fidanzata si era addossata la colpa per coprirlo. Il sostituto procuratore Barbata Trotta titolare delle indagini, li aveva indagati entrambi per omicidio stradale e omissione di soccorso e nell’ipotesi che la giovane si fosse falsamente auto accusata, anche di calunnia.

Ma la perizia cinematica effettuata dal consulente della procura ha attribuito a Tania Ceci l’esclusiva responsabilità dell’investimento. Da questa perizia sarebbe emerso inoltre che la ragazza viaggiava ad una velocità superiore al limite consentito. Il fidanzato è stato prosciolto da tutte le accuse. I familiari di Stirpe, avverso la richiesta di archiviazione di tutte le accuse a carico del proprietario della Smart, hanno presentato opposizione. Il Gup si è riservato la decisione.

I genitori e i fratelli di Daniele Stirpe, sono stati rappresentati dallo Studio3A, che si occupa di sinistri stradali. Il pasticciere che era sposato, ha lasciato moglie e due bimbe in tenera età.

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Il Messaggero