Parco tematico ex Permaflex: ancora nulla dopo le promesse

Il sindaco Nicola Ottaviani
Parco tematico nell'ex Permaflex di Frosinone: a tre mesi dalle promesse e dall'annuncio del sindaco Ottaviani (Fi) non c'è ancora nulla di concreto. Il 13...

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Parco tematico nell'ex Permaflex di Frosinone: a tre mesi dalle promesse e dall'annuncio del sindaco Ottaviani (Fi) non c'è ancora nulla di concreto. Il 13 giugno scorso, subito dopo la sua rielezione trionfale, il primo cittadino aveva annunciato in piazza Vi Dicembre: «Ci saranno 550 posti di lavoro nell'area ex Permaflex. Non l'ho detto in campagna elettorale per evitare strumentalizzazioni».

Tre settimane dopo, il 9 luglio, in un'intervista al Messaggero si era spinto oltre. Gli avevamo chiesto: conferma, quindi, che nell'area Permaflex sorgerà un parco divertimenti con servizi commerciali che darà lavoro a 550 persone? «Confermo tutto - aveva risposto - Sì, l'impostazione di base è sostanzialmente questa ma con una notevole differenziazione qualitativa e di servizi rispetto a Valmontone che diventerebbe il vero competitor». Quali sarebbero i tempi di realizzazione di quello che, per ora, appare soltanto un sogno? «Entro fine anno ci sarà la valutazione della proposta urbanistica, con l'attivazione dei lavori e la realizzazione del tutto nei successivi 24 mesi».
LA RETROMARCIA
Dopo appena due mesi, nel Consiglio comunale di mercoledì scorso, è cambiato tutto e Ottaviani ha dichiarato: «Sulla ex Permaflex non è stata ancora formalizzata nessuna proposta dal privato. Quando ci sarà, il Consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi, con trasparenza. Verremo in Consiglio, senza allarmismi, con trasparenza. Non c'è stata la formalizzazione della proposta da parte del privato che ha acquistato il sito. C'è la possibilità di entrare in concorrenza con le aree di Roma e Napoli e sul territorio potrebbe rimanere un valore aggiunto se ci fosse quest'investimento milionario su quell'area. Dobbiamo essere bravi a utilizzare l'opportunità affinché sia utile per la città». La «certezza» dei 550 posti di lavoro è diventata quindi una «possibilità», indefinita nei tempi e nei modi.
L'ALTRO PROTAGONISTA
L'altro protagonista di questa vicenda è il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis (Pd). È lui che dovrà convocare la conferenza dei servizi per dare il via libera definitivo al progetto che ha come precondizione il cambio di destinazione d’uso dell’area da industriale a commerciale.
Anche lui, però, è oscillante nelle dichiarazioni pubbliche dopo l’incontro con i privati che vorrebbero investire. Il 14 luglio scorso dichiara al Messaggero: «Entro la fine di luglio si terrà un nuovo incontro nel corso del quale verranno fatte nel dettaglio tutte le valutazioni progettuali. Siamo aperti all’idea in quanto si tratta di un’ipotesi di sviluppo che non deve essere necessariamente di natura industriale quando, come nel caso dell’ex Permaflex, ci troviamo di fronte ad un’area dismessa. Questo d’altro canto è lo stesso ragionamento che ci ha portato ad adottare, anche nel Comune di Frosinone, i Puoc. Ma è chiaro che a guadagnarci devono essere gli interessi collettivi, del capoluogo e più in generale di tutto il comprensorio, in termini di occupazione, ma anche sotto il profilo infrastrutturale». Per questo, come opera compensativa l’Asi aveva chiesto una rotatoria all’altezza dell’incrocio tra la Monti Lepini e l’asse attrezzato. «Un intervento, già progettato dall’Astral nel 2010 e finora rimasto in sospeso, che risolverebbe definitivamente l’annoso problema degli ingorghi che si creano quotidianamente lungo la Monti Lepini». De Angelis quindi concludeva: «Toccherà all’Asi convocare la conferenza dei servizi. Siamo pronti a guidare questo processo e lo faremo in maniera trasparente e partecipata, in piena sintonia con il Comune di Frosinone e tutti gli altri enti preposti».

Contattato ieri mattina, però, il presidente De Angelis non è più così perentorio e conferma la frenata su tutta l’operazione: «È vero - ha detto- ancora non ci è stata formalizzata nessuna proposta da parte del privato». Il progetto e l’opera compensativa restano, quindi, ancora nel libro dei sogni nonostante gli annunci e gli incontri.

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Il Messaggero