Parco Matusa, i "capricci" dei tabelloni e la prossima apertura. Ma sarà solo un assaggio

Parco Matusa, i "capricci" dei tabelloni e la prossima apertura. Ma sarà solo un assaggio
La “staffetta” per la realizzazione del Parco Matusa e i capricci dei tabelloni costati in totale circa 40mila euro. Scoppia nuovamente la polemica relativa...

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La “staffetta” per la realizzazione del Parco Matusa e i capricci dei tabelloni costati in totale circa 40mila euro. Scoppia nuovamente la polemica relativa all'area Matusa. A scandire il percorso per il nuovo parco sono i countdown che circondano la zona, dove si legge: «All’ingresso nel parco manca…». Se fino a mercoledì mattina i due tabelloni indicavano 10 giorni alla fatidica data d’ingresso nel nuovo parco, ieri mattina l’amara sorpresa per chi si armava già di cestini per il pic-nic: il timer è schizzato a quota 90 giorni. La consigliera comunale del Pd Alessandra Sardellitti ha sottolineato ironicamente: «Si ricomincia da 90. Si azzera e si riparte. Ecco quale era l'utilità dell'aggiornamento  di 2440 euro». Il riferimento è alla cifra messa in campo dall’amministrazione comunale per l’aggiornamento dei tabelloni, costati già 38mila euro (provenienti da oneri concessori). Rincara la dose il consigliere Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) sulla scelta di investire sui tabelloni: «Intanto nelle scuole (manutenzione di patrimonio comunale, finanziabile con gli oneri concessori) i lavori non vengono fatti d'estate ma a settembre e ottobre».

Dal Comune fanno sapere che per quanto riguarda l’improvviso salto temporale del tabellone (da meno 10 a meno 90) si tratterebbe solo di un problema tecnico. E che sono stati incaricati gli operatori nel cantiere di «ripristinare la corretta efficienza di uno dei due timer presenti in prossimità dell'area» che, anche in futuro, scandiranno le fasi del progetto. Nella nota del Comune si evidenzia che «nella prima settimana di ottobre, sarà permesso, dopo la prima partita di calcio al Benito Stirpe e la Festa dei Nonni del 2 ottobre e, dunque, nel weekend successivo, l'accesso ai cittadini e alle famiglie, per verificare direttamente lo stato dei lavori, attraverso un "Green day" in cui saranno illustrati gli step delle successive lavorazioni». Sarà però un’apertura temporanea per l'area Matusa. Anche perchè al loro primo ingresso i cittadini non troveranno il nuovo parco. Ma il vecchio campo di gioco e la vecchia tribuna centrale senza le tribune metalliche (rimosse dalla Clarin, cui il Comune le aveva cedute in permuta per installare i nuovi spalti al Casaleno).  In questi giorni si sta procedendo con la messa in sicurezza dell’area, le piccole manutenzioni sul verde e lo spostamento delle barriere betafence del Matusa, che proprio ieri sono state trasferite al Casaleno. Saranno messe a disposizione dal Comune per separare il tragitto dei tifosi ospiti da quello dei tifosi di casa al Benito Stirpe. «Dopo l'evento di ottobre, per motivi di sicurezza e di pubblica incolumità, sarà necessario continuare le lavorazioni senza l'afflusso dei cittadini all'interno dell'area di cantiere, per arrivare in tempo con l'apertura definitiva al pubblico, come terzo step, fissata per la prossima primavera» dicono dal Comune. Insomma, in primavera l’area Matusa dovrebbe assumere le prime sembianze di un vero Parco, con percorsi pedonali e ciclabili, piantumazioni. Ma per la realizzazione definitiva del progetto (che prevede aree tematiche, installazioni, aree attrezzate) ci vorranno tempi più lunghi e più risorse. Nei mesi scorsi il Comune ha impegnato circa 455 mila euro (provenienti soprattutto da oneri concessori) per la prima parte di interventi. «Se il primo step è di mezzo milione di euro – aveva annunciato ad aprile il sindaco - quando si arriverà nei prossimi 24-36 mesi alla consegna dell’assetto finale del Parco si supereranno i 2 milioni di euro di investimenti».
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Il Messaggero