Ulivo e una targa per ricordare Giovanni Palatucci, "Giusto fra le nazioni"

Un ulivo, simbolo di pace, messo a dimora dal questore Domenico Condello, dal sindaco Riccardo Mastrangeli e dal rappresentante della comunità ebraica, Ruben Della Rocca....

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Un ulivo, simbolo di pace, messo a dimora dal questore Domenico Condello, dal sindaco Riccardo Mastrangeli e dal rappresentante della comunità ebraica, Ruben Della Rocca. Ma anche una targa, per ricordare Giovanni Palatucci, giovane commissario che dall’8 settembre 1943 fu reggente della Questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia; dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e condannato a morte dalle autorità tedesche con l’accusa di aver salvato oltre 6000 ebrei.  Deportato a Dachau morì il 10 febbraio del 1945, dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e torture. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune sulla collina di Leitenberg, insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti.

Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudicato “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la Medaglia d'Oro al Merito Civile. 

Questa mattina la cerimonia, alla presenza fra gli altri dei bambini del II istituto comprensivo, si è svolta al parco de La Fontaine di Frosinone. Toccanti gli interventi del vescovo, Ambrogio Spreafico, del questore, del sindaco e del rappresentante della comunità ebraica. 

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Il Messaggero