Omicidio Mollicone, il giorno del maresciallo Quatrale

Omicidio Mollicone, il giorno del maresciallo Quatrale
Riprende oggi, al tribunale di Cassino, il processo per l'omicidio di Serena Mollicone che vede imputati l'ex maresciallo Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e suo...

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Riprende oggi, al tribunale di Cassino, il processo per l'omicidio di Serena Mollicone che vede imputati l'ex maresciallo Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e suo figlio Marco, il carabiniere Francesco Suprano e l'ex luogotenente Vincenzo Quatrale. Oggi sarà proprio il giorno di Quatrale, l'unico degli imputati che ha dato la proprio disponibilità all'esame dinanzi alla corte d'Assise. La posizione dell'ex sottufficiale (assistito dagli avvocati Paolo D'Arpino e Francesco Candido), è quella più delicata. A lui, infatti, la Procura contesta di non essere intervenuto per salvare Serena Mollicone mentre veniva aggredita, secondo l'ipotesi dell'accusa, all'interno della caserma dei carabinieri di Arce, dove il primo giugno, giorno dell'omicidio, era in servizio.


«Pur avendo sentito la colluttazione avvenuta nella camera dell'alloggio a locazione privata, posta al primo piano, sovrastante l'ufficio occupato dal
Quatrale, ed il forte impatto della testa della vittima contro la porta del bagno interno alla camera non interveniva». In pratica Quatrale mentre era seduto nella sua stanza, a lavorare, avrebbe sentito il tonfo senza intervenire. Da qui il concorso morale nell'omicidio. Per evitare di essere coinvolto, poi, avrebbe redatto, un ordine di servizio in cui avrebbe dichiarato, falsamente, dice la Procura, di essere uscito alle 11 dalla caserma assieme al brigadiere Santino Tuzi (morto suicida l'11 aprile 2008) e di aver fatto ritorno in caserma alle 13.30. Ma Quatrale risponde anche d'istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi. L'imputato nel 2008 fu incaricato dai suoi colleghi e dalla procura ad intrattenere un colloquio regolarmente registrato proprio con il brigadiere Tuzi. In questo contesto avrebbe assunto un atteggiamento tale da istigare al suicidio il suo collega. Accuse che l'ex militare, a più riprese, ha sempre respinto, sostenendo di «essersi messo a disposizione della giustizia dopo che gli era stato esplicitamente chiesto».
Nell'udienza di oggi anche gli altri imputati, in base alle precise indicazioni fornite dal presidente della corte d'assise, il giudice Massimo Capurso, dovranno chiarire se intendono o meno sottoporsi all'esame. La difesa del carabiniere Suprano (che risponde solo di favoreggiamento), rappresentata dagli avvocati Cinzia Mancini ed Emiliano Germani, ha già chiarito che il loro assistito «non si sottoporrà ad esame». La decisione della famiglia Mottola verrà dichiarata oggi in aula. Prevista anche la deposizione di due consulenti della parte civile, citati dall'avvocato Dario De Santis rappresentante della famiglia Mollicone, si tratta del generale Luciano Garofano e della dottoressa Laura Volpini. Citato direttamente dalla corte, con obbligo di accompagnamento, l'ex maresciallo dei carabinieri Bruno Cimini, e anche due giovani che nel 2001, nel Sert di Frosinone dissero al dottor Ferracuti che ad uccidere Serena era stato Marco Mottola, ma questi ultimi sono deceduti già da diverso tempo.

Vincenzo Caramadre
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Il Messaggero