Non è bastato smontare tegole e scavare tra i campi. Dell'arma che ha ucciso Thomas Bricca non c'è traccia ed è il tassello che manca agli...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Già le perquisizioni dei giorni scorsi in località "Fraschette" avevano fatto ipotizzare che ci fossero degli indagati: si tratta di atti che vengono svolti dando a chi è il destinatario del provvedimento le garanzie di legge ovvero la possibilità di chiedere la presenza di un avvocato di fiducia. Il passaggio successivo, nel quale arriva l'avviso di garanzia è un atto dovuto, potrebbe essere quello legato alla necessità di eseguire un accertamento irripetibile che deve per forza essere svolto in presenza di un difensore, altrimenti diventa inutilizzabile. Per questo si parla - ma anche qui non arrivano conferme - di un provvedimento che sarà adottato in tal senso lunedì.
LA TENSIONE
Tecnicismi a parte, le certezze restano poche e la tensione ad Alatri sale inevitabilmente. In città dal primo momento si parla dei fratelli e dello zio acquisito, quindi del padre dei ragazzi. Addirittura in un video sui social Omar - che a quanto emerso finora era il vero destinatario degli spari - li ha addirittura mostrati pubblicamente. Da una parte c'è l'indagine, quindi, con tutte le precauzioni che vanno adottate in caso di omicidio e la necessità di approfondire ogni dettaglio, dall'altra c'è la convinzione popolare che almeno i mandanti del delitto sono lì, ad Alatri. Chiaramente per arrivare a eventuali provvedimenti non ci si può basare sulle indiscrezioni ma servono certezze. Quelle che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, coordinati dalla Procura, stanno cercando di mettere insieme.
Finora ci sono il possibile movente (le risse dei giorni precedenti), il proiettile che ha ucciso Thomas, le immagini delle telecamere che però non consentono di leggere il numero di targa e una serie di testimonianze concordanti sulle risse, ma anche sui possibili mandanti dell'agguato. Solo che non basta, per questo restano troppi misteri e un cerchio che non si chiude.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero