Omicidio a Cassino, le alcove in pieno centro. Ecco la mappa del sesso a pagamento

«Quella dove si è consumato l'omicidio della giovane...

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«Quella dove si è consumato l'omicidio della giovane donna della Repubblica Domenicana, non è l'unica alcova presente a Cassino». Uno sfogo a cui si lasciano andare in tanti. Sono stati diversi i cittadini che, nelle ore successive al ritrovamento della 34enne massacrata con un'arma a serramanico, nell'appartamento al secondo piano di uno stabile nella centrale via Pascoli, prendono coraggio e iniziano a raccontare cosa hanno visto personalmente o saputo per vie ufficiose. Gli stessi provano a scattare una fotografia delle zone dove si concentrerebbero le case: una sorta di mappa della città a luci rosse. E allora qualcuno azzarda a snocciolare i nomi delle vie, dei quartieri dove si registrerebbe un viavai di persone, a tutte le ore, in case abitate da persone, soprattutto donne, provenienti da altri Paesi stranieri. Le abitazioni sospette' si troverebbero tutte site nelle principali vie della città Martire. Una conferma parziale arriva da don Benedetto Minchella, parroco della chiesa di Sant'Antonio. Il sacerdote in passato ha raccolto la richiesta di aiuto di una donna, riuscita a fuggire da una forma di schiavitù a cui veniva sottoposta da una maitresse. «La donna che si è rivolta a noi l'abbiamo collocata in una casa famiglia perché rischiava la vita se fosse tornata dentro quella casa. E parliamo di Cassino centro» riferisce sempre don Benedetto. Nessuna richiesta di aiuto esplicita è arrivata alla Caritas di Cassino da parte di donne.

Niente di formale anche se, attraverso le attività di ascolto e di accoglienza, qualche sentore gli operatori Caritas lo hanno percepito. Piccoli indizi che, in qualche modo andrebbero, a confermare gli sfoghi di quei cittadini che riferiscono circa la presenza di più di un'alcova in centro. Del fenomeno del sesso a pagamento se ne parla da tempo. Più di una volta si sono registrati interventi delle Forze dell'Ordine: blitz che hanno visto in azione anche le unità cinofile. Come quello effettuato nello stesso appartamento dove si è consumato l'omicidio della donna domenicana. Un altro blitz, qualche anno prima del Covid, ha interessato un altro appartamento, distante pochi metri da lì, come ricorda una signora: «Per anni riferisce in un palazzo di fronte la mia abitazione si è registrato un continuo saliscendi di uomini che, a tutte le ore della giornata, venivano a far visita' alle inquiline. Spesso sottolinea confondevano il portone, così mi trovavo estranei nell'androne di casa. Per anni non abbiamo dormito sonni tranquilli. Spesso venivamo svegliati nel cuore della notte a causa delle urla che provenivano proprio da quell'abitazione. Ora, fortunatamente, quelle inquiline hanno abbandonato la casa. E la serenità è ritornata nel quartiere». Una serenità rotta di nuovo dal ritrovamento del cadavere della ragazza, arrivata da circa tre settimane a Cassino.

Elena Pittiglio

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Il Messaggero