Cassino, Presunto voto di scambio, acquisite in Comune le liste elettorali

Cassino, Presunto voto di scambio, acquisite in Comune le liste elettorali
Si allarga l’inchiesta sul presunto voto di scambio alle elezioni comunali della scorso anno a Cassino. Gli agenti del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si allarga l’inchiesta sul presunto voto di scambio alle elezioni comunali della scorso anno a Cassino.

Gli agenti del commissariato di polizia (Sezione Informativa) della Città Martire, diretti dal dottor Crescenzo Pittiglio, hanno acquisito l’elenco delle firme depositate in Comune a sostegno delle 16 liste che hanno partecipato alla tornata elettorale.
Un atto d’indagine voluto e disposto con precisa delega dei pubblici ministeri Roberto Bulgarini Nomi ed Emanuele De Franco. L’obiettivo, con tutta probabilità, è la verifica della regolarità formale delle firme.
Un atto d’indagine che arriva a pochi giorni dall’acquisizione della registrazione social con la quale è stato denunciato, da una donna, un presunto voto di scambio, il conseguente, l’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone (la donna che ha reso le dichiarazioni e altre due persone) e il sequestro dei telefonini agli indagati. Nei confronti di tutti viene ipotizzata la corruzione elettorale, ma anche altri reati. I telefonini dei tre indagati, al momento, sono sotto la lente degli investigatori.
Il caso, come si ricorderà, è esploso una decina di giorni fa, quando una donna, candidata nella lista del Partito Democratico, intervistata dalla piattaforma social Tanfuk, ha denunciato: “Mi hanno chiesto i voti in cambio di un posto di lavoro. Ad prometterlo è stato un altro candidato”.
La donna, qualche ora dopo l’intervista, è stata ascoltata e, alla presenza del suo legale, l’avvocato Francesco Malafronte ha confermato tutte la sua versione dei fatti. Il posto di lavoro, stando alla sua ricostruzione, le sarebbe stato promesso in una struttura sanitaria.
Ora ogni sua dichiarazione, come da prassi e a soprattutto a garanzia di tutte le persone coinvolte, sono in corso di verifica.
Ma negli ultimi giorni sono state ascoltate anche altre persone informate sui fatti. Ora alla catena degli accertamenti si aggiunge l’acquisizione delle firme in Municipio. Solo con la conclusione delle indagini si capirà come e soprattutto perché ci sarebbe un accostamento con il presunto voto di scambio.

Negli ultimi giorni da più parti è stata auspicata la massima chiarezza. Il Pd di Cassino, in particolare, con il commissario Romeo Fionda, ha pubblicamente detto: “Siamo convinti che la questione morale in politica sia sempre attuale” e “che la libertà di cui godiamo nella vita quotidiana non ci esime dal rispetto del prossimo”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero