Cassino, olezzi e schiuma bianca nel rio Pioppeto, riesplode l'emergenza ambientale

Cassino, olezzi e schiuma bianca nel rio Pioppeto, riesplode l'emergenza ambientale
Olezzi notturni ma anche vistosi sversamenti di agenti che producono schiuma bianca nei corsi d’acqua nella zona tra Cassino, Villa Santa Lucia e Pignataro...

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Olezzi notturni ma anche vistosi sversamenti di agenti che producono schiuma bianca nei corsi d’acqua nella zona tra Cassino, Villa Santa Lucia e Pignataro Interamna. 

Riesplode così, in questo periodo dell’anno e in piena Fase 2 da covid-19, l’emergenza ambientale nella zona industriale del Cassinate, dove scorre il Rio Pioppeto. 
Forte è il grido di allarme che nelle ultime 48 ore hanno lanciato i residenti della zona Cerro a Cassino.
“Impossibile stare fuori, questa notte (ieri, ndr) un disastro, siamo tornati a livelli assurdi: siamo sigillati in casa, si muore dalla puzza soffocante”, hanno riferito i residenti.
Sotto accusa, almeno a sentire i residenti e il relativo comitato della zona Allerta Cerro, è finito il depuratore Cosilam. 
Proprio il depuratore in questione era stato sequestrato, alcuni mesi fa, nell’ambito di un’indagine della Procura di Cassino e del Nipaf dei carabinieri Forestali di Frosinone, ma poi dissequestrato in sede di Riesame. 
“Nella vicenda relativa al sequestro del depuratore, - hanno spiegato dal Comitato Allerta Cerro, - abbiamo avuto modo di appurare alcuni aspetti: innanzitutto che l’impianto di depurazione e quelli di raccolta reflui hanno bisogno di interventi di rilevanza e non più rinviabili, stante l’incapacità degli impianti di sopportare il processo di depurazione e, non meno importante, che, nel periodo di blocco, i residenti non hanno dovuto riportare segnalazioni di miasmi di alcun tipo o di eccessivi sversamenti”.  Ma i residenti di sono detti pronti alla massima collaborazione con il Cosilam e con i comuni.
“Ribadiamo la nostra ferma volontà di collaborazione nel voler ascoltare tutte le proposte che verranno presentate - hanno aggiunto dal Comitato- , ma allo stesso tempo, abbiamo bisogno di tempistiche di risoluzione certe e dell’impiego di strumenti utili a capire la natura del rischio che la popolazione residente vive ogni giorno, altrimenti non ci resterà che una richiesta, cioè quella di chiedere il fermo del depuratore per il periodo necessario alla messa in regola”.
Proprio dal Cosilam sono stati chiariti diversi aspetti legati all’emergenza in corso. “Per quel che concerne la gestione Cosilam - ha spiegato il presidente Marco Delle Cese- siamo pienamente a conoscenza della situazione che si è venuta a creare negli ultimi giorni, tant’è che già da diverso tempo abbiamo predisposto un piano di investimento strutturale da 700 mila euro con la predisposizione di un impianto di rilevazione automatica degli odori, centraline odorigene, che ci segnalano e ci monitorano le emergenze che avvengono nella zona industriale del cassinate. Contestualmente è previsto il trattamento delle emissioni odorigene del depuratore.

Una situazione nota - ha concluso Delle Cese- anche alla società  A&A che gestisce il depuratore nella zona industriale, la quale ha provveduto ad informare di quanto sta venendo le autorità preposte come l’Arpa Lazio . Siamo dinanzi ad una situazione ambientale in cui ognuno è chiamato a fare la sua parte. Noi ci siamo attivati. Il tema delicatissimo è sempre lo stesso:  evitare di mettere in contrapposizione la tutela dei posti di lavoro e l’ambiente”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero