Processo Mollicone, Quatrale: «Nessuna falsificazione, ho sbagliato a fidarmi di Tuzi»

Processo Mollicone, Quatrale: «Nessuna falsificazione, ho sbagliato a fidarmi di Tuzi»
Ha posizionato il pc sul banco dei testimoni, ha estrapolato un faldone dalla borsa e si è sottoposto al fuoco di domande del pubblico ministero Beatrice Siravo. Ieri...

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Ha posizionato il pc sul banco dei testimoni, ha estrapolato un faldone dalla borsa e si è sottoposto al fuoco di domande del pubblico ministero Beatrice Siravo. Ieri è stato il giorno dell'ex luogotenente Vincenzo Quatrale, il militare in servizio ad Arce nel 2001 e che risponde di concorso in omicidio e istigazione al suicidio del suo collega Santino Tuzi. Il pm Siravo ha subito contestato all'imputato la presunta falsità dell'ordine di servizio redatto la mattina del primo giugno, quando era in servizio assieme a Tuzi. La procura sostiene la falsità del documento che sarebbe stato compilato per dimostrare di aver eseguito un servizio esterno alla caserma per evitare di essere coinvolto in qualche modo nell'omicidio. «La mattina del primo giugno - ha detto Quatrale - siamo usciti con Tuzi facendo controlli nella banche e uffici postali, ho iniziato a redigere l'ordine di servizio, lasciando poi il compito a Tuzi di completarlo. Ed è qui che ho sbagliato, mi sono purtroppo fidato. Tuzi era superficiale. Nell'ordine di servizio ha riportato un controllo alla Molinari di Colfelice, dove non siamo andati». Dunque Quatrale ha chiamato in causa il collega Tuzi. Poi ha spiegato un altro momento di quella mattinata. «Intorno alle 10 siamo rientrati, alle 10.08 è arrivato Mottola da Frosinone c'è stata una chiamata negli alloggi, poi alle 11 siamo riusciti per un rilievo di un danneggiamento nei pressi del cimitero Colfelice», ha spiegato.


A rispondere alle parole di Quatrale è stata Maria Tuzi, la figlia del brigadiere. «Mio padre non era superficiale, se avesse commesso delle irregolarità sarebbe stato richiamato dai superiore». Infine Quatrale ha rimarcato il suo ruolo nel colloquio avuto con Tuzi, dal quale è nata l'accusa di istigazione al suicidio. «Mi è stato chiesto dalla Procura, è stata una prova di lealtà che ho fornito». L'esame dell'ex luogotenente non è terminato, proseguirà la prossima settimana, quando sarà interrogato dalla sua difesa.
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Il Messaggero