Sora, neonato morto: dieci medici prosciolti e una ginecologa a giudizio

La tragedia il 19 giugno 2020, poi la denuncia dei familiari

Il palazzo di giustizia di Cassino
Undici imputati, accusati di omicidio colposo per la morte di un neonato avvenuta al Policlinico Umberto I di Roma il 19 giugno 2020, due mesi dopo la nascita al Santissima...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Undici imputati, accusati di omicidio colposo per la morte di un neonato avvenuta al Policlinico Umberto I di Roma il 19 giugno 2020, due mesi dopo la nascita al Santissima Trinità di Sora. Ieri all'esito dell'udienza preliminare dinanzi al giudice del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, è stato emesso il provvedimento di proscioglimento di dieci imputati.

Rinviata a giudizio, invece, una ginecologa. È una vicenda dolorosissima quella che ha riguardato due giovani ragazzi che, in piena pandemia, erano diventati genitori di un bimbo. Una gioia brevissima che presto si è tramutata in dramma. La madre, dopo il normale periodo di gestazione, si era recata in ospedale a Sora e il 18 aprile, mettendo al mondo il neonato. Sin da subito, però, il piccolo evidenziò gravi problemi respiratori tanto da farne disporre, dopo alcune ore di degenza al nido del nosocomio di San Marciano, l'immediato trasferimento al Policlinico Umberto I di Roma. Qui il 19 giugno 2020, improvvisamente, il piccolo morì. Furono i familiari a sporgere denuncia affinché si facesse chiarezza su quanto accaduto. La causa del decesso, stando alle ipotesi del sostituto procuratore Marina Marra che ha coordinato le indagini, sarebbe riferibile a "lesioni alla nascita, ischemia, insufficienza respiratoria e convulsioni, fino alla morte improvvisa". I tempi del parto sarebbero stati ritardati e questo potrebbe aver determinato complicanze fino alla morte. Le indagini si sono concentrate proprio su questo aspetto, vale a dire la tempistica del parto e i tracciati eseguiti per monitorare il feto.

IL FATTO

Vennero indagati ginecologi, infermieri e ostetrici del reparto. Tra questi anche l'ostetrico Giuseppe Tringali che nel procedimento è stato difeso dagli avvocati Federica Lancia e Francesco Germani. "La giustizia in Italia ha due caratteristiche - commentano i due legali -: a volte è lunga ma arriva con certezza e garantisce chi è innocente, come nel caso dello stimato ostetrico Giuseppe Tringali». Fondamentale è stato l'esito degli esami eseguiti da un collegio peritale costituito da un medico legale, un ginecologo, un anatomopatologo ed un neonatologo che sono stati sentiti, sull'elaborato peritale stilato, nella scorsa udienza del 29 gennaio. Nel pool di difesa degli imputati anche gli avvocati Paolo D'Arpino, Renato Rea, Pietro Pomanti, Simone Galluccio, Riccardo Lutrario e Augusto Casinelli. La parte civile è rappresentata dall'avvocato Filippo Viscocchi.

Roberta Pugliesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero