Miriam, da Anagni al festival del cinema per truccare gli artisti

Miriam Fia
Un'anagnina alla Mostra del cinema di Venezia edizione 2023. Lei è Miriam Fia, 20 anni. Dopo gli studi superiori al Liceo Dante Alighieri, si è specializzata nel...

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Un'anagnina alla Mostra del cinema di Venezia edizione 2023. Lei è Miriam Fia, 20 anni. Dopo gli studi superiori al Liceo Dante Alighieri, si è specializzata nel settore del make up. E come make up artist ha partecipato all'80° edizione della rassegna lagunare. Miriam è stata chiamata a Venezia dopo la partecipazione a "Miss Europe Continental 2022": «Ad aprile 2023 - racconta - ho avuto l'onore di prendere parte a "Miss Woman Beauty Contest 2023". Durante l'evento sono stata contattata dalla "Starlight International Cinema Award", che mi ha proposto di partecipare a questa esperienza».

Una proposta inaspettata, quella per la rassegna lagunare che, ha detto la giovane make-up artista anagnina, «mi ha colto di sorpresa, sono rimasta stupita ma molto onorata. L'ho vista come un'occasione di crescita professionale e personale e così ho deciso di accettare».
Ma cosa significa per una ventenne lavorare nel festival di cinema di quel calibro? «I giorni a Venezia sono stati caratterizzati da un lavoro impegnativo, ma gratificante - racconta la ragazza - È un ambiente molto dinamico, ricco di stimoli; bisogna essere rapidi, determinati e intraprendenti, non c'è tempo per le distrazioni. Lavorare al Festival di Venezia mi ha regalato tantissime emozioni: l'adrenalina si è unita al piacere di aver conosciuto persone e professionisti di alto livello».

GLI INCONTRI

Ovviamente non è mancata la possibilità di incontrare personaggi famosi da Caterina Murino, madrina del festival, a Enrico Brignano; Francesca Rettondini, Bianca Guaccero, Mr Rain: «Incontrarli è stato davvero un privilegio. Mi ha permesso di conoscere anche lati della loro personalità, meno conosciuti al grande pubblico, ma sicuramente altrettanto affascinanti e veritieri. La maggior parte di loro si è mostrata disponibile e amichevole» Un bilancio finale positivo per lei: «Ho imparato a lavorare in squadra, creando un ambiente di condivisione reciproca con gli altri professionisti. Ho avuto modo così di rafforzare i miei obiettivi. Non bisogna mai smettere di credere nei propri sogni e di lavorare duro per la loro realizzazione. Porto con me tanta gratitudine, orgoglio e passione per quello che faccio e per ciò che sto cercando di realizzare».

La speranza è quella di poter fare il bis: «Lavorare per il grande cinema- ha concluso Miriam- è un sogno che questa esperienza mi ha permesso di assaporare. È un mestiere creativo e indipendente, che richiede grande abilità manuale e sensibilità estetica. Spero che questo ambiente riservi altri progetti per me».
Paolo Carnevale
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Il Messaggero