Minacce e botte ai condomini: due a processo

Minacce e botte ai condomini: due a processo
Minacce e botte ai condomini, due coniugi cepranesi finiscono sotto processo con decreto di giudizio immediato. La coppia, ( lui un libero professionista di 39 anni lei una...

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Minacce e botte ai condomini, due coniugi cepranesi finiscono sotto processo con decreto di giudizio immediato. La coppia, ( lui un libero professionista di 39 anni lei una impiegata di 38), dopo il matrimonio, aveva deciso di acquistare un appartamento. Allegri, vitali, anche troppo per gli altri condomini che in più occasioni avevano richiamato i nuovi inquilini a rispettare le regole condominiali. Cene con gli amici che si prolungavano fino a tarda notte, o per la musica ad alto volume che proveniva dal loro appartamento. Quei richiami però avevano sortito l'effetto contrario. I due infatti erano andati alla ricerca di quei condomini che si erano andati a lamentare per il loro comportamento rumoroso. Ovviamente i primi ad essere sospettati erano stati proprio i dirimpettai. A loro dire i vicini di casa erano degli impiccioni che controllavano tutti i movimenti che facevano non appena mettevano la chiave nella toppa. Per tale motivo avevano giurato di fargliela pagare cara. Così alla prima occasione, senza tanti giri di parole, avevano affrontato coloro che non facevano altro che lamentarsi con l'amministratore del palazzo.


URLA E SPINTONI

Erano volati insulti e minacce. Ma poi dalle parole grosse erano passati ai fatti. I due coniugi avevano cominciato a spintonare i vicini di casa dicendo loro che li avrebbero costretti ad andarsene. Addirittura il 39enne era arrivato a dire che al capo famiglia dell'altra porta che gli avrebbe messo un cacciavite alla gola e che lo avrebbe ammazzato. Quella lite condominiale non era certo passata inosservata in quella palazzina. Altri inquilini che la pensavano esattamente come i dirimpettai della coppia, erano scesi per le scale per sostenere i malcapitati dicendo che da quando quei due erano arrivati nel loro stabile avevano soltanto creato scompiglio. Quando l'imprenditore 39enne avevano detto loro che a sistemare le cose sarebbe stato il suo avvocato di fiducia, questi ultimi molto coesi tra loro hanno fatto scattare la denuncia per molestie e minacce. A conclusione delle indagini i due cepranesi sono finiti sotto processo. Ben sette i condomini che si sono costituiti parte civile. Alcuni di questi sono rappresentati dall'avvocato Claudia Mancini. Il processo è stato fissato per il prossimo novembre.
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Il Messaggero