Lite e botte al seggio nel capoluogo durate le elezioni del 2022: salta l'ipotesi di accordo

In questi mesi non è servita la mediazione dell'ex sindaco Ottaviani, dell'attuale Mastrangeli

Lite e botte al seggio nel capoluogo durate le elezioni del 2022: salta l'ipotesi di accordo
Saltata la conciliazione, la rissa tra i consiglieri comunali di Frosinone Corrado Renzi (lista Ottaviani) e Sergio Crescenzi (Fratelli D'Italia) finirà davanti al...

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Saltata la conciliazione, la rissa tra i consiglieri comunali di Frosinone Corrado Renzi (lista Ottaviani) e Sergio Crescenzi (Fratelli D'Italia) finirà davanti al giudice il prossimo 12 febbraio. Il tribunale di Frosinone intende così proseguire nel procedimento dopo il fallito tentativo di venire ad un accordo tra le parti. Ieri il giudice ha rimandato tra quattro mesi un'altra udienza per venire a capo di questa vicenda che vede coinvolti due noti personaggi politici del capoluogo.

Renzi, in particolare, dovrà rispondere di lesioni e minacce nei confronti di Crescenzi che ha presentato denuncia.

LA RICOSTRUZIONE

I fatti risalgono al giugno del 2022 quando nel seggio di via Gaeta, secondo l'accusa, i due consiglieri, dopo essersi insultati, vennero a contatto. Quel giorno ad avere la peggio fu proprio Crescenzi che concluse la sua giornata al pronto soccorso dell'ospedale "Spaziani" di Frosinone.

Entrambi consiglieri di maggioranza sia della precedente amministrazione Ottaviani che in quella attuale di Mastrangeli, il loro rapporto non è mai stato di amicizia. Vecchie ruggini e dissapori sfociate ed esplose poi davanti al seggio elettorale. In quell'occasione, secondo alcune ricostruzioni, Crescenzi, rappresentante di lista per Fdi avrebbe invitato Renzi ad uscire dal seggio durante lo spoglio in quanto, a suo dire, non aveva alcun titolo per assistere. Da lì ne nacque un alterco, volarono parole grosse, con gli animi che si scaldarono fino ad arrivare, sempre secondo l'accusa, ad un vero e proprio confronto fisico con schiaffi e calci avvenuto fuori la scuola, sede del seggio elettorale.

IL CLIMA

Dopo la denuncia tra i due è calato il gelo anche se siedono sugli stessi banchi della maggioranza, divisi in aula da una sola fila di sedie.
In questi mesi non è servita la mediazione dell'ex sindaco Ottaviani, dell'attuale Mastrangeli e del segretario cittadino di Fdi, Fabio Tagliaferri per cercare di chiudere la vicenda bonariamente.

Il consigliere Crescenzi va dritto per la sua strada, non ha inteso ritirare la denuncia né intende accordarsi con chi secondo lui ha sbagliato ed è giusto che paghi. Dal canto suo Renzi, ex poliziotto, aspetta fiducioso il termine del procedimento convinto di poter dimostrare di non aver commesso i fatti a lui imputati.

I RISVOLTI

Di certo questa vicenda giudiziaria che poi sfocia in una vicenda politica rappresenta un'altra tegola per l'amministrazione Mastrangeli già alle prese con dissidi interni, la revoca di alcune deleghe ad esponenti del centro destra cittadino, la posizione critica del presidente del consiglio e i rapporti non certo idilliaci all'interno degli stessi consiglieri, non solo tra Renzi e Crescenzi. Una situazione che vede tensioni e si sta acuendo anche per le prossime elezioni provinciali, tra chi sgomita per candidarsi e gli accordi, a volte trasversali, che si stanno generando.
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Il Messaggero