Scuole Frosinone, superata la prova Green pass

Scuole Frosinone, superata la prova Green pass
I ragazzi a piedi o sugli scooter con lo zaino sulle spalle, come sempre, certificano la fine dell’estate e il ritorno al trantran quotidiano. È il segnale che le...

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I ragazzi a piedi o sugli scooter con lo zaino sulle spalle, come sempre, certificano la fine dell’estate e il ritorno al trantran quotidiano. È il segnale che le scuole hanno riaperto i battenti. E così è stato ieri per migliaia di alunni ciociari, dall’infanzia alle superiori, tornati sui banchi, in presenza, nella seconda stagione di pandemia Covid. Con qualche eccezione, come a Piglio e Trevi nel Lazio, dove i bambini della scuola dell’infanzia dovranno ancora attendere per carenza di collaboratori scolastici: saranno nominati a breve.


Nel frattempo, a differenza dello scorso anno, vissuto tra tamponi continui e lezioni a distanza, si cerca di ripartire utilizzando anche la tecnologia per difendersi dal virus. App, piattaforma informatica e controlli all’ingresso: questo perché per professori, educatori, amministrativi e collaboratori, in base ai decreto legge di agosto, per entrare e svolgere il proprio lavoro c’è l’obbligo di avere il green pass. In sostanza, bisogna essere vaccinati o risultare negativi al tampone. Con le nuove disposizioni governative, anche i genitori, così come i lavoratori esterni, per accedere dovranno essere in possesso del certificato verde. Una regola che, invece, non vale per gli studenti (ad eccezione di quelli degli Its). Ed ecco che allora le scuole fronteggiano il virus anche con altre armi: mascherine (dai 6 anni in su), percorsi separati e distanziamento. Nei plessi delle superiori, inoltre, scattano accessi e uscite contingentati per evitare assembramenti. C’è chi entrerà alle 8, il 60 per cento dei ragazzi, e chi alle 9.40, il restante 40 per cento, con una rotazione tra le classi decisa dalla dirigenza. Lo stesso sarà all’uscita: chi andrà via alle 12.40, chi alle 13.20 o alle 13.40 e chi, nel caso della sesta ora dove prevista, alle 15.20. Dipenderà a seconda dei casi.

E per farsi trovare pronti, in diverse strutture sono stati ridisegnati gli spazi per ricavare nuove aule. L’obiettivo, dunque, è quello di riprendere le attività in sicurezza. Almeno ci si prova. In tutto questo, però, resta il nodo del trasporto, anche in virtù dei nuovi orari.


IL DEBUTTO


Il debutto della nuova organizzazione antivirus è scivolato via senza problemi né intoppi. Per la prima volta la campanella è suonata due volte in ciascun istituto. E così in migliaia hanno preso posto nelle aule. «Da noi il personale docente e scolastico è munito di green pass - hanno spiegano dal Liceo classico Turriziani di Frosinone -. Qualche genitore che ne era sprovvisto non è stato fatto entrare. Gli studenti, in totale sono circa 320, sono arrivati tutti dotati di mascherina. È andato tutto bene». Dal Liceo scientifico Severi del capoluogo hanno annunciato che si procederà presto al potenziamento dell’organico dei collaboratori scolastici: «In questa fase, vista l’emergenza sanitaria, sono fondamentali sia per le operazioni di sanificazione e igienizzazione sia per sopperire ai doppi turni. Oggi (ieri) la riapertura è andata come previsto: docenti e personale Ata tutti con il green pass e ragazzi con la mascherina. Per controllare il possesso del certificato verde abbiamo un sistema integrato che ci consente di verificare la situazione in tempo reale». Nel giorno della ripresa delle lezioni, quello della cosiddetta accoglienza, controlli e monitoraggi, oltre alla convivenza con le misure anticontagio, anche al Liceo Maccari, circa 670 alunni, alla scuola media Aldo Moro e alla ex Ricciotti, Comprensivo 3, con circa 320 allievi: «La mattinata è stata tranquilla, tutto il personale ha il green pass». Il sindaco Ottaviani ha inaugurato il nuovo anno delle scuole primarie Maiuri e La Rinascita e dello scientifico “Severi”, raccogliendo l’invito dei rispettivi dirigenti: «Il ritorno in aula dei ragazzi - ha spiegato - costituisce un segnale di speranza, coesione e ripartenza per tutta la società».

 

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Il Messaggero