Scuola, in Ciociaria 64mila studenti tornano sui banchi

Scuola, in Ciociaria 64mila studenti tornano sui banchi
  Saranno 63.740 gli alunni della provincia di Frosinone che torneranno a scuola a partire da domani, 11 settembre. Non tutti, però, sentiranno il suono della prima...

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Saranno 63.740 gli alunni della provincia di Frosinone che torneranno a scuola a partire da domani, 11 settembre. Non tutti, però, sentiranno il suono della prima campanella lunedì. Molti istituti, infatti, inizieranno qualche giorno più tardi, ma entro il 15 settembre, termine fissato lo scorso mese di maggio dalla Regione, lo faranno tutti.

A Frosinone la fascia più rappresentata, come sempre, è quella degli alunni delle superiori. Saranno, infatti, 22.749 gli studenti della scuola secondaria di secondo grado nell'anno scolastico 2023-2024 e per oltre 4mila di loro sarà il primo giorno di scuola del nuovo percorso di studi scelto.
Saranno invece 3.662 (su oltre 18mila alunni delle scuole primarie) quelli che inizieranno il primo anno delle elementari. Mentre sono 9.678 i bimbi che andranno all'asilo.
In provincia di Frosinone sono pronte più o meno tutte le scuole ad accogliere gli alunni.

NEL CAPOLUOGO

Nel capoluogo la novità maggiore è legata al nuovo plesso "Biancaneve" di Madonna della Neve, che ospiterà gli alunni della scuola primaria. Inaugurazione che è stata fatta proprio nei giorni scorsi. «Abbiamo recuperato in maniera eccezionale il plesso mettendo a disposizione dei bambini aule bellissime spiega il sindaco Mastrangeli in attesa che con i soldi del Pnrr vengano investiti due milioni e mezzo per dare una forma definitiva alla scuola di Madonna della Neve». Ma a Frosinone c'è attesa soprattutto per la riapertura della Pietrobono, plesso situato in via Giacomo Puccini, nei pressi della stazione. Lo scorso anno i lavori per la pista ciclabile avevano creato non pochi disagi agli automobilisti che si trovavano a passare su quella strada, con file chilometriche e molti minuti persi a causa del traffico.

ALTRI CENTRI

Nei comuni limitrofi, invece, la situazione più complessa è quella di Alatri, dove c'è carenza di aule. Tutto a causa della chiusura forzata della "Luigi Ceci", la scuola più grande della città. L'istituto due anni fa ha chiuso i battenti a causa di un pericolo crollo e da allora non è stato più riaperto. Per ovviare a questo problema, la dirigente scolastica, Rossela Vaglianti, ha inviato una nota per spiegare come saranno collocati gli alunni iscritti alla "Luigi Ceci": gli studenti dalla prima alla terza elementare delle sezioni A e B svolgeranno le lezioni al primo piano del "Calasanzio"; gli studenti della IV A e IV B avranno le proprie aule al piano terra della scuola media "Sacchetti-Sassetti"; gli alunni dalla prima alla terza elementare delle sezioni C e D svolgeranno le lezioni al primo piano della scuola "Dante Alighieri". Una divisione che ha generato malumore tra le famiglie degli alunni, specialmente per chi ha due bambini iscritti nella stessa scuola, ma in classi differenti. A Ferentino, invece, la grande novità è quella della scuola "Belvedere" che, a causa di lavori di manutenzione, vedrà i suoi 200 alunni, tra materna ed elementare, spostarsi a Ragioneria, a circa 150 metri di distanza.

A Torrice, invece, l'Istituto comprensivo Torrice-Ripi riaprirà con una nuova gestione scolastica affidata ad un dirigente in reggenza, Gianni Guglielmi. Gli edifici scolastici sono pronti per accogliere gli alunni e sono dotati di strutture e attrezzature necessarie alla didattica. Preoccupa invece i genitori l'avvio del servizio mensa e del servizio trasporto: «Si temono ritardi a causa della gestione finanziaria in dissesto del Comune - così Ilaria Ianni, presidente del Consiglio d'istituto - in quanto ancora non è possibile effettuare le relative iscrizioni». Il sindaco Santangeli ha però rassicurato le famiglie: «Il servizio trasporto scolastico è stato già affidato in appalto e la mensa lo sarà lunedì prossimo, 11 settembre, e a stretto giro si apriranno le iscrizioni. L'avvio dell'anno scolastico a Torrice sarà quindi regolare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero