A Frosinone gli stati generali per il rilancio, Rocca: «Tavolo permanente sulla Ciociaria, quest'area soffre e va curata»

La paura di restare un territorio ai margini in una regione in cui primeggia la Capitale

Gli Stati Generali di ieri in Provincia
Le certezze sono quelle che da sempre rappresentano l'ossatura del tessuto produttivo ciociaro: i settori automotive, aeronautico, farmaceutico e metalmeccanico. Le speranze...

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Le certezze sono quelle che da sempre rappresentano l'ossatura del tessuto produttivo ciociaro: i settori automotive, aeronautico, farmaceutico e metalmeccanico. Le speranze sono quelle riposte in questioni sollevate già da tempo: sburocratizzazione, anche per le autorizzazioni ambientali, riperimetrazione del Sin del bacino del fiume Sacco, sostegno ai processi di digitalizzazione e innovazione del comparto delle imprese per renderlo più competitivo e politiche di sviluppo più incisive, puntando anche sul Pnrr e sulla riscoperta dei piani del Prusst.

I timori sono quelli vecchi a cui si aggiungono quelli nuovi: la paura di restare un territorio ai margini in una regione in cui primeggia la Capitale, i rischi legati allo spopolamento delle aree interne e alla deindustrializzazione nonché quello di non essere più appetibili per gli investitori dopo l'esclusione della Ciociaria, al contrario delle confinanti Campania, Abruzzo e Molise, dalla "Zes unica", la zona economica speciale che prevede agevolazioni fiscali e semplificazioni per le aziende. Le sfide che si stagliano all'orizzonte sono quelle da cui dipenderà la Ciociaria del domani: pianificare e realizzare opere in grado di far compiere il salto di qualità al territorio, puntare su infrastrutture strategiche, come la Tav o gli assi di collegamento trasversali, su servizi e soprattutto fare squadra in nome di una visione univoca su politiche industriali, di sistema e di rilancio.

Sono stati gli argomenti al centro degli stati generali della provincia di Frosinone, convocati dal presidente di piazza Gramsci, Luca Di Stefano, e a cui ha preso parte anche il governatore del Lazio, Francesco Rocca. Associazioni di categoria, datoriali e sindacati hanno messo nero su bianco, in un documento unitario, le criticità e le possibili soluzioni per ripartire. E lui, il governatore, ieri, durante l'incontro, ha risposto presente.

IL GOVERNATORE

«La Regione c'è e farà la sua parte. Io d'altronde mi sono sempre definito il presidente delle province» ha sottolineato Rocca. E così dal capoluogo ha annunciato l'istituzione di un tavolo tecnico permanente dedicato alla situazione della Ciociaria con l'obiettivo di provare a ridare slancio al comprensorio. A coordinarlo sarà lui stesso. «Per me sarà centrale ed è un punto di partenza» ha spiegato. Poi Rocca ha aggiunto: «Sono stati toccati temi cruciali e davanti ci sono sfide complesse. Questo territorio paga quella che è stata l'assenza di una visione strategica. L'esclusione dalla Zes è una colpa enorme che grava su tutta la classe dirigente, non solo politica. Ora, però, c'è la strada della "Zls", zona logistica semplificata, e non possiamo perdere questa occasione».

Sulle autorizzazioni ambientali ha detto che a breve incontrerà il presidente Di Stefano e ha mostrato segnali di apertura per possibili modifiche normative tese a velocizzare i tempi: «Per quanto mi riguarda sono disponibile, dobbiamo verificare la fattibilità con gli uffici regionali». Rocca, che in un passaggio non ha risparmiato critiche alla precedente amministrazione di centrosinistra, ha parlato anche del piano regionale sulla qualità dell'aria: «Frosinone ha pagato un prezzo altissimo, vedremo se c'è la possibilità di rivederlo».

Ha poi risposto alle sollecitazioni sul capitolo infrastrutture: «Su questo c'è la piena volontà della Giunta di sostenere la Ciociaria, in particolare per quanto riguarda la linea dell'alta velocità ferroviaria, ma occorrono i tempi necessari». Ha reso noto, inoltre, di avere «avviato un'interlocuzione con Trenitalia per rendere permanenti le fermate Frecciarossa in Ciociaria e possibilmente aumentarle».

Di Stefano ha chiesto a Rocca di adoperarsi affinché venga reinserito nel piano nazionale il progetto dell'aeroporto di Frosinone. «Bisognerà fare le dovute valutazioni per verificare se vi siano le condizioni. Nel Lazio soltanto Rieti non ha chiesto lo scalo» ha osservato il governatore, il quale ha anche annunciato il potenziamento della sanità in Ciociaria: «Aumenterà la disponibilità dei posti letto, crescerà dal 2,8 per mille abitanti al 3 e ad Anagni saranno attivati quelli per oncologia. A Frosinone saranno aperti tre nuovi reparti, tra cui quello di chirurgia maxillo facciale. Per adesso mancherà soltanto quello di cardiochirurgia». Ulteriori passi, comunque, per arrivare all'agognato Dea di II livello.

Sull'automotive ha affermato: «Sul destino dello stabilimento Stellantis di Cassino non siete soli: in questi giorni c'è stato un incontro del ministro Urso con l'azienda al quale ho partecipato e vi posso garantire che l'Italia ha fatto sentire tutto il suo peso». Il presidente del Lazio ha poi concluso: «La Ciociaria avrà le sue soddisfazioni. La situazione prospettata dev'essere affrontata. Questa terra va rilanciata con infrastrutture, sanità e lavoro. Va risolta la problematica del Sin, che è un cratere del territorio. Ci sarà massima attenzione per le aree interne. Le zone in sofferenza come questa vanno curate, altrimenti si rischia la depressione e il declino».
 

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Il Messaggero