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Mercoledì mattina il voto favorevole del Consiglio regionale del Lazio per l’istituzione dello Schioppo come monumento naturale. E già da ieri si è iniziato a delineare il futuro dell’oasi verde di via Mola Nuova, a Frosinone. Lo ha fatto direttamente il consigliere regionale Mauro Buschini, colui che ha proposto l’ordine del giorno che ha poi impegnato la Giunta del Lazio a riconoscere la tutela e la protezione ambientale dell’area dello Schioppo. Buschini, infatti, ieri pomeriggio si è incontrato con alcuni rappresentanti del “Coordinamento Schioppo Bene Comune”, agglomerato associativo che da anni valorizza il polmone verde frusinate, direttamente sulle sponde del Cosa, facendo con loro anche una diretta social. L’occasione è stata utile per capire quale sarà, quindi, il futuro prossimo dell’oasi frusinate. Quando sarà terminata tutta la fase tecnica e autorizzativa e, quindi, la Regione avrà completato tutto l’iter formale ed istituirà ufficialmente lo Schioppo come monumento naturale, l’area verrà data in gestione ad uno dei parchi più vicini. Probabilmente a quello dei Monti Ausoni oppure a quello dei Monti Simbruini. Successivamente, poi, potrebbe esser realizzata una concessione con le realtà associative del territorio per una gestione del posto. «Possiamo sperimentare, qui – ha spiegato Buschini - una sorta di “adozione” da parte di cittadini di luoghi che sono beni comuni». Alla domanda se questo “modello Schioppo”, come monumento naturale, può essere replicato in altre zone di Frosinone che danno sul Cosa, il consigliere ha spiegato: «Sì, adesso chiudiamo lo Schioppo. Poi possiamo valutare il resto, magari allargando il perimetro o fare un modello che prevede più monumenti con la stessa gestione. Intanto, però, mettiamo un punto, una pietra. L’intenzione - ha quindi ribadito - c’è».
LA PERIMETRAZIONE
La perimetrazione proposta come monumento naturale, tra l’altro, è molto vasta: inizia dalla cascata fino alle “nuove” terme romane, rinvenute nei mesi scorsi.
Ma. Fe.
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Il Messaggero