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Garbato e discreto. Intuitivo, pragmatico e gentiluomo. Tanto nella quotidianità quanto nella professione, a cui ha dedicato una vita. Prediligeva la filosofia della concretezza legata ai risultati. Ma non a tutti i costi. Due i valori da cui non prescindeva mai: la lealtà e il rispetto. Preferiva stare lontano dai riflettori, «dalle luci che a volte possono abbagliare» disse a margine di un convegno alcuni anni fa.
Ora la provincia di Frosinone si scopre orfana di un imprenditore che ha lasciato la sua impronta non solo nel mondo delle costruzioni e dell'occupazione, portando avanti nel solco della continuità l'azienda di famiglia che vanta quasi ottant'anni di storia. Il segno l'ha lasciato anche nello sport, in nome della passione per il Frosinone calcio che gli era stata tramandata dal padre, il cavalier Benito.
La Ciociaria piange la scomparsa dell'ingegner Curzio Stirpe, fratello del vicepresidente di Confindustria nonché patron della società giallazzurra, Maurizio, e dell'architetto Patrizia. Aveva 71 anni. Se n'è andato l'altra notte. In silenzio, in punta di piedi. Colpa di un malore che l'ha sorpreso all'improvviso.
Lunedì primo maggio tutto il popolo di fede canarina gli tributerà un caloroso omaggio.
LE CARICHE
Curzio era amministratore delegato della "Benito Stirpe costruzioni generali spa". Aveva ereditato il testimone dal padre, che aveva fondato l'impresa che ha dato inizio a tutto nel 1946: era l'immediato dopoguerra e c'era un'Italia da ricostruire e da far ripartire per cancellare la distruzione del conflitto bellico. Reti idriche, nuovi acquedotti e serbatoi, strade, edifici civili e industriali. Una serie di interventi che nel tempo hanno consentito all'azienda, la prima in provincia di Frosinone, di raggiungere un traguardo prestigioso: l'iscrizione illimitata, nella categoria di riferimento, all'Albo nazionale dei costruttori. Poi la trasformazione in società per azioni e l'ulteriore fase di crescita ed espansione.
Curzio era anche presidente di "Stirpe finanziaria immobiliare srl". Impegnato nel settore della rappresentanza industriale, stava completando il secondo mandato alla guida della sezione "Progettazione materiali e impianti" di Unindustria Lazio, divisione cui sono associate 135 aziende della regione per un totale di cinquemila dipendenti. Attento osservatore e profondo conoscitore delle dinamiche economiche non solo del Frusinate, lascia la moglie Lucia e le figlie Alessandra, Annalisa e Benedetta.
Numerosi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia dal mondo istituzionale, industriale, della politica e dello sport. I funerali saranno celebrati oggi nella sua Torrice, alle 16, nella chiesa di San Pietro Apostolo, dove sarà dato l'addio a un assoluto protagonista che, con lungimiranza e rara visione imprenditoriale, ha rivestito un ruolo centrale per lo sviluppo del comprensorio.
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