Provincia, il sindaco Sacco pronto alla sfida: documento di sostegno, firme e veleni

Provincia, il sindaco Sacco pronto alla sfida: documento di sostegno, firme e veleni
  Diventano due gli aspiranti alla presidenza della Provincia di Frosinone. Dopo il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, civico vicino alla Lega, scende in campo un...

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Diventano due gli aspiranti alla presidenza della Provincia di Frosinone. Dopo il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, civico vicino alla Lega, scende in campo un altro titolare di fascia tricolore. È l'indipendente Giuseppe Sacco, da sei anni al timone del Comune di Roccasecca. Ha sciolto la riserva e ha risposto presente alla chiamata, congiunta, arrivata da dodici sindaci del Cassinate. Tra loro c'è chi è senza bandiere di partito e chi gravita nell'area di centrodestra oppure in quella Pd.

Ma non c'è e non fornirà il proprio sostegno a Sacco il primo cittadino di Cassino, Enzo Salera, anche lui Pd. Ha risposto picche all'invito di convergere sul collega di Roccasecca, imperniando la sua posizione sul concetto espresso appena poche ore prima al summit tra dem nella città martire: «Bisogna individuare una candidatura identitaria, cioè di partito. Questa è la posizione rappresentata dalla quasi totalità dei sindaci, non solo del Cassinate e tutti del centrosinistra, presenti all'incontro al Manzoni». Erano più di venti. E Salera aggiunge: «Tanto che soltanto due di quelli che erano alla riunione hanno sottoscritto il documento pro Sacco». Poi il sindaco rivela: «Nella prima versione c'erano anche i nomi di cinque sindaci del Cassinate che non ne sapevano nulla, cioè il loro nome compariva tra i sottoscrittori ma ne erano all'oscuro. Hanno fatto immediatamente ritirare la firma». Un ulteriore elemento, questo, che fa capire quanto sia rovente e complessa la sfida per la Provincia.

Il presupposto politico di Salera, quello sulla sintesi interna, è condiviso da altri amministratori di area progressista e vede confluire nel fronte anti civici anche sindaci dem del Frusinate. Ma in casa Pd così come in ambienti del centrodestra c'è anche chi ritiene più praticabile la soluzione tecnica, cioè quella da ricercare nelle eventuali alleanze tra forze politiche e componenti neutrali. E proprio le intese rappresentano lo scoglio da superare, il rebus dello scacchiere fatto di distanze e frizioni, non solo dentro le coalizioni. Con la conseguenza che i partiti, almeno in questa fase, più che vedere al proprio interno sono proiettati a guardare al soccorso civico.
Ed è proprio nel contesto delle larghe intese che s’inserisce il nome di Sacco, che potrebbe trovare sponda nel Pd e in FdI. È in questo solco che, nelle ultime ore, ha ripreso a circolare con insistenza quello di Luca Di Stefano, sindaco di Sora, indipendente anche lui, già sostenuto dal Partito democratico alle Comunali. Decisiva potrebbe essere la direzione provinciale dei dem di domenica. La partita per le candidature, mai come ora, è apertissima.

Di “inciucio”, però, non vuol sentir parlare Sacco, che ieri ha ufficializzato la propria disponibilità a candidarsi. «Rispondo presente all’invito che mi stanno rivolgendo tanti colleghi sindaci e amministratori per essere della partita nelle elezioni per la presidenza della Provincia» ha spiegato. Ma è pronto a farlo «solo se si vuole scrivere una storia diversa per questi territori» ha sottolineato. «La disponibilità alla candidatura nasce dal basso e coinvolge il ragionamento su cosa vuole essere il territorio nei prossimi anni - ha aggiunto Sacco -. Nasce da quello che sto cercando di fare come sindaco di Roccasecca: dall’attenzione all’ambiente, all’economia circolare, dalla valorizzazione della cultura e delle nostre migliori tradizioni, rompendo schemi consolidati e ormai sorpassati nei fatti». Per Sacco «bisogna valorizzare tutte le realtà, dal capoluogo a quelle più periferiche».

Poi il passaggio politico: «Ho sentito usare troppo spesso la parola inciucio accostata al mio nome. Ecco, sono un civico e resto civico e lo dimostra la proposta che parte in modo trasversale. L’inciucio lo lascio ad altri, a quelli che in questi giorni hanno fatto il mio nome in modo improprio e senza che nessuno lo avesse richiesto. La mia disponibilità è alla luce del sole, come sempre. Del resto - conclude il sindaco di Roccasecca - non serve far parte di un partito per amministrare. Esiste il civismo da cui provengo ed esiste la società civile. Se questi vogliono essere i presupposti e se davvero si vuole scrivere una narrazione diversa rispetto al ruolo che riveste un ente importante come la Provincia, raccolgo l’invito»

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Il Messaggero