Dramma della Shoah, San Donato paese simbolo diventa il laboratorio provinciale delle scuole

Dramma della Shoah, San Donato paese simbolo diventa il laboratorio provinciale delle scuole
Laboratori, testimonianze e visite guidate, anche virtuali, per non dimenticare il genocidio nazista durante la Seconda guerra mondiale e sensibilizzare sul dramma e sulle...

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Laboratori, testimonianze e visite guidate, anche virtuali, per non dimenticare il genocidio nazista durante la Seconda guerra mondiale e sensibilizzare sul dramma e sulle atrocità patiti dalla popolazione ebraica. I protagonisti di questo percorso, che si propone di abbattere i muri della discriminazione nonché di favorire la diffusione della cultura del rispetto e dei principi di libertà, saranno docenti e studenti delle scuole medie e superiori, in particolare di Frosinone, Sora, Cassino e San Donato. Sarà proprio il centro della Val di Comino il fulcro delle attività, che dovrebbero partire tra febbraio e marzo.

La scelta è caduta su San Donato non a caso perché non solo fu zona di internamento, ma anche il paese della provincia di Frosinone a far registrare più arresti tra gli ebrei. È stato anche il comune che nel Lazio ospitò il più alto numero di quelli stranieri confinati (il trentatreesimo in Italia). E poi ci sono i gesti di eroismo dei cittadini, come quello di sei dipendenti comunali che falsificavano i documenti d’identità degli ebrei per cercare di salvarli dalla deportazione nei lager. E grazie a ciò diversi di loro sfuggirono al rastrellamento. Nell’aprile del ‘44, però, in sedici, dopo essere stati catturati, finirono ad Auschwitz-Birkenau.

Soltanto in tre si salvarono: Enrico Levi, Gertrude Adler e Rosa Blody. Storie e personaggi ora rivivranno grazie al progetto “I luoghi della memoria: la Shoah e i luoghi d’internamento in Ciociaria”, approvato dalla Regione, patrocinato dalla Provincia e redatto per rispondere all’avviso pubblico regionale sulla “Valorizzazione della Memoria storica del Lazio”.

LA GRADUATORIA
Un piano di lavoro che ha ottenuto un finanziamento
e che nella graduatoria si è piazzato al settimo posto sui duecento individuati. È stato approntato grazie anche alla partecipazione di “Progetto Memoria”, Irase nazionale, Istituto Italo Viglianesi, Regione e Provincia. Sono previste attività da remoto o in presenza e un percorso di formazione rivolto a docenti e studenti attraverso laboratori, interventi con testimonianze e visite guidate. Il tutto si svolgerà nel rispetto delle misure anti Covid.

«È fondamentale che i nostri giovani - afferma il presidente della Provincia, Antonio Pompeo - conoscano le implicazioni che un simile evento storico ha avuto sul nostro territorio: la potenza della memoria è soprattutto quella di insegnare valori e principi che sono alla base del loro futuro, non solo come cittadini responsabili, ma soprattutto per la formazione delle loro coscienze».

«Il riconoscimento della validità del progetto presentato sul nostro territorio – ha aggiunto il consigliere provinciale Daniele Maura - evidenzia l’importanza di fissare nella memoria collettiva, a partire da quella dei nostri figli, eventi storici di caratura mondiale, come la Shoah e la Giornata del Ricordo, e la scuola in questo ha una funzione educativa irrinunciabile».

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Il Messaggero