Frosinone, bando pubblico del sindaco di Atina per trovare un assessore donna: polemiche e revoca

Il Comune di Atina
  Esser maggiorenni con "un significativo legame" con Atina, aver "condiviso il percorso politico, il programma elettorale, gli obiettivi, le finalità...

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Esser maggiorenni con "un significativo legame" con Atina, aver "condiviso il percorso politico, il programma elettorale, gli obiettivi, le finalità dell'amministrazione in carica e possedere un'adeguata esperienza tecnica, amministrativa e professionale". Era questo, fino a ieri, l'identikit della seconda donna assessore della città sannita, da trovare tra le residenti, per allargare la Giunta a quattro secondo il principio della parità di genere.


Il neosindaco Pietro Volante, non riuscendo a reperire tra le candidate della sua lista la figura da affiancare ai tre che già fanno parte della squadra di governo (Valter Fasoli - vicesindaco -, Simone Nardone e Immacolata Fortucci Crolla), tre giorni fa ha emanato un avviso pubblico. È stato revocato ieri, su sollecitazione dell'opposizione, ma Volante è intenzionato a rinnovarlo in tempi brevi. L'iniziativa è subito balzata in primo piano, con coda polemica da parte dell'esponente della minoranza, Aurora Aprile (era candidata alla guida del Comune).

In uno dei passaggi dell'avviso, finalizzato ad acquisire manifestazioni d'interesse, si spiegava che "nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento". E soprattutto si evidenziava che le altre due aspiranti consigliere, non elette in assise, "hanno manifestato la propria indisponibilità a ricoprire la carica di assessore". Oltre a Fortucci Crolla, l'altra titolare di scranno, Sandra Dragonetti, è stata designata presidente del Consiglio comunale e, dunque, non può sedere in Giunta. Da qui la necessità di individuare all'esterno un'altra donna.

La consigliera Aprile, ritenendo «l'iniziativa eticamente e politicamente apprezzabile» in chiave pari opportunità, all'indomani del bando ha sollevato una questione tecnica: da un lato ha spiegato che è stato chiesto «alle eventuali interessate di condividere, tra l'altro, le linee programmatiche presentate all'organo consiliare», dall'altro ha rilevato come tale passaggio in aula non fosse ancora avvenuto. Lo ha sostenuto anche in una lettera indirizzata al sindaco, in cui ha scritto che «non è stato ancora celebrato il Consiglio comunale» per illustrare i «progetti da realizzare». Per questo Aprile ha chiesto la «revoca in autotutela dell'avviso». Cosa che è avvenuta ieri, con atto del primo cittadino.

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Il Messaggero