Automotive, cassa integrazione ed esuberi nell’indotto: scatta lo sciopero

Automotive, cassa integrazione ed esuberi nell’indotto: scatta lo sciopero
  Una grande mobilitazione dinanzi ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Cassino per far sentire le voci, anche e soprattutto, degli operai di quelle piccole, medie e...

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Una grande mobilitazione dinanzi ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Cassino per far sentire le voci, anche e soprattutto, degli operai di quelle piccole, medie e micro imprese dell'indotto, tutte con l'acqua alla gola perché gli ammortizzatori sociali sono ormai giunti al capolinea.

Ecco che allora scende in campo l'organizzazione sindacale più grande all'interno di Stellantis, quella che vanta il maggior numero di iscritti: la Uilm-Uil Frosinone di Francesco Giangrande e Gennaro D'Avino. I sindacalisti annunciano che la manifestazione si terrà il giorno 18 aprile, e per quello stesso giorno è stato proclamato anche uno sciopero.

L'ACCUSA

«Stellantis nel nostro territorio sta dimostrando il totale disinteresse verso le produzioni dello stabilimento di Piedimonte San Germano» accusa Francesco Giangrande, che spiega: «I continui ricorsi ai meccanismi di tutela, quali i Contratti di solidarietà, non possono da soli risolvere il problema della mancata produzione; un aiuto' sicuramente, ma se viene meno l'interesse aziendale, anche le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto diventano esposti a rischi occupazionali inaccettabili. Per tutti i dipendenti dell'indotto servono meccanismi di passaggio dalle imprese che perdono le commesse a quelle che le vincono o che le reinternalizzazno».
Secondo il sindacato, oggi sta succedendo invece l'esatto contrario. Spiega la Uilm: «Stellantis insiste nel rispondere con tagli continui dei capitolati d'appalto che dimezzano di fatto i dipendenti delle aziende dell'indotto, che è davvero in ginocchio».
Ecco qual è ad oggi la situazione nell'indotto: la Lear ha un esubero pari al 50% ed è agli sgoccioli per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali, nonostante si occupi dei sedili e non dovrebbe essere toccata dalla conversione all'elettrico, ma con il calo di volumi risentirà del fatto che ci saranno poche commesse, così come la Denso che prima di Pasqua ha comunicato ai sindacati di non voler investire più su Cassino perché non ha commesse: rischiano di andare in fumo altri 60 posti di lavoro. La De Vizia ha attivato la cassa integrazione; Atlas, Iscot, Logitech e Teknoservice sono già tutte in Contratto di Solidarietà in deroga. Altre aziende dell'indotto non sanno se riusciranno ad arrivare nel 2025 e nel 2026 quando ci saranno i nuovi modelli Per tutte queste ragioni la Uilm di Frosinone ha dichiarato lo sciopero per la giornata del 18 aprile 2024, con una manifestazione davanti all'ingresso 2 dalle ore 5.30 alle ore 12.30 e davanti all'ingresso 1 dalle ore 12.30 alle 14.00, «contro Stellantis e la sua indifferenza» sottolinea la Uilm.

«Stellantis - prosegue la nota del sindacato - oltre a dover assumere la responsabilità sociale verso un tessuto industriale che è mono committente, deve soprattutto preservare i posti di lavoro dell'Indotto perché indispensabili per Cassino Plant. Il Sito di Piedimonte San Germano sta infatti risentendo, in termini di ambiente, salute e sicurezza, dei tagli al personale già effettuati. Se Stellantis persevera con i tagli, non avrà più personale che provveda, in maniera completa e in sicurezza, allo sgombero dei materiali nei capannoni, alle pulizie ordinarie e tecniche, al trasporto in sicurezza dei semilavorati, solo per fare alcuni esempi». La preoccupazione nel territorio è notevole. Ed anche per quel che riguarda in particolar modo lo stabilimento Stellantis, c'è poco da stare allegri: gli occupati sono scesi a quota 2.763 e di questi, entro il 2024, ne usciranno dalla fabbrica quasi il 10%, ovvero 250. Anche la produzione è al minimo: nel primo trimestre si registrano appena 8.540. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero