Violenza sulle donne: «Dati allarmanti». Oltre 500 richieste di aiuto al Telefono Rosa

  Una provincia in Codice rosso, come è denominata la legge del 2019 sulla violenza di genere. E in Ciociaria, a giudicare dai numeri, la situazione non è...

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Una provincia in Codice rosso, come è denominata la legge del 2019 sulla violenza di genere. E in Ciociaria, a giudicare dai numeri, la situazione non è affatto felice.

Se un picco è avvenuto durante il periodo di restrizione del Covid, dall'inizio di quest'anno la Polizia di Stato ha trattato 120 casi. Di questi, circa 30 sono sfociati in misure cautelari. Il tema è al centro della campagna permanente della Polizia chiamata "Questo non è amore".
«Per la donna è sempre molto difficile raccontare i fatti nella loro interezza, perché è doloroso mettere nei guai il proprio compagno - ha spiegato la dottoressa Cristina Pagliarosi, direttore tecnico superiore psicologo della Polizia, durante la conferenza stampa introdotta dal r
questore Domenico Condello Tra qualche mese potremo verificare se si tratta di condotte isolate, quindi attribuibili a reati da Codice rosso ovvero a maltrattamenti intrafamiliari. La Polizia porta avanti una serie di progetti per le scuole, bisogna parlare di questa tematica con i bambini molto piccoli. Nella nostra Green Room i bambini, spesso testimoni di episodi spiacevoli, sono liberi di riprodurre ciò che hanno subito anche con i disegni. Poi c'è un posto più riservato dove le donne entrano in confidenza».
Le misure nei confronti del maltrattante sono diverse. Non c'è soltanto quella giudiziaria ma un primo provvedimento di natura amministrativa è l'ammonimento con cui il questore intima al destinatario di non avvicinarsi alla persona, di non contattarla, di non ingiuriarla. «L'inosservanza di questi comportamenti si traduce in una denuncia all'autorità giudiziaria, diventando un fatto penale» ha precisato il commissario Giuseppe Joubert, coordinatore Squadra Mobile per reati di violenza di genere. Anche i referti ospedalieri possono essere notizia di reato, laddove le persone non presentino denuncia spontanea. «La donna che non gode di un'autonomia economica spesso è costretta a tornare in quell'ambiente da cui voleva scappare».

I NUMERI

Due femminicidi negli ultimi cinque anni, uno nel 2022 e uno quest'anno. Centocinque le denunce di violenze sessuali. È il focus sulla Ciociaria della Uil del Lazio e dell'Istituto di ricerca Eures. Secondo i dati del sindacato, dal 2018 ad oggi nella provincia di Frosinone si sono contate 483 denunce per percosse, 107 solo nel 2022. Quelle per lesioni dolose sono state 2165, mentre quelle per minacce hanno superato le duemila unità, attestandosi a 3404. «Dati che fanno tremare e che confermano quanto ancora ci sia da lavorare affinché la violenza sulle donne venga estirpata dalla vita di tutti i giorni» dichiara Anita Tarquini, segretaria generale della Uil di Frosinone.
La misura del fenomeno arriva anche dalle 544 richieste di aiuto giunte al Telefono Rosa di Frosinone da gennaio; 327 si sono concretizzate in un colloquio diretto in sede di cui il 70 per cento si è poi trasformato in una denuncia. Mentre l'85 per cento delle donne che hanno chiesto aiuto avevano figli minori.
La presidente di Telefono Rosa Frosinone, Patrizia Palombo, è intervenuta proprio ieri mattina al convegno organizzato dall'Istituto Istruzione Superiore "A. Volta" di Frosinone dal titolo "A scuola di Empatia, per contrastare tutte le forme di violenza". «È importante non sottovalutare certi comportamenti e non girarsi dall'altra parte. Si possono segnalare situazioni anomale anche in forma riservata. Ricordatevi il numero antiviolenza e stalking: 1522».

Gli studenti hanno presentato i loro progetti tra poesie dedicate alle Giulia del mondo e approfondimenti su fatti di cronaca locali e situazioni sociali. Emozionanti i flash mob con magliette rosse e scritte simboliche come "Rompiamo le catene". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero