Area vasta del Cassinate, il sindaco Sacco in pressing: «Ultimo treno»

Area vasta del Cassinate, il sindaco Sacco in pressing: «Ultimo treno»
L’area vasta del Cassinate è l’ultimo treno per cambiare il futuro del territorio. Per raggiungere l’obiettivo sono importanti due aspetti: condivisione e...

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L’area vasta del Cassinate è l’ultimo treno per cambiare il futuro del territorio. Per raggiungere l’obiettivo sono importanti due aspetti: condivisione e compattezza. È quanto torna a sostenere il primo cittadino di Roccasecca Giuseppe Sacco. Dopo la deposizione del dossier della candidatura di Roccasecca a Capitale italiana della Cultura 2025, presso il Ministero, il sindaco continua a far sentire la sua voce, chiedendo che la costituzione di area vasta venga messa al centro dell’agenda politica.

«Il tema dell’area vasta del Cassinate, della costruzione comune di un progetto condiviso di futuro, che è un mio pensiero fisso, ora deve tornare al centro dell’agenda politica di questo territorio. Anche perché - sostiene - è l’ultimo treno per cambiare il nostro destino. Non ragionare insieme, non mettere insieme le forze, significa - dice Sacco - precludersi opportunità e possibilità che andando ciascuno per proprio conto non capiteranno più».

Archiviata la campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre scorso, che hanno delineato un quadro politico chiaro, il sindaco suggerisce di mettere da parte la propaganda incalzando ‘chi di dovere’ affinché condivida la prospettiva. A tal proposito prende ad esempio la stessa candidatura di Roccasecca a Capitale della Cultura. «Non ci siamo proposti - scrive - come singolo comune, ma come comprensorio: ci sostengono infatti trentadue amministrazioni locali, ventinove associazioni, università, in particolare quella di Cassino. C’è un lavoro di squadra dietro, nella consapevolezza che ne trarranno beneficio tutti. E tutti i punti di forza del territorio sono stati valorizzati e inseriti nel dossier presentato al Ministero dei Beni culturali».

La città di San Tommaso ha iniziato a dialogare con i sindaci dei comuni vicini: Valentina Cambone di Colle San Magno, Libero Mazzaroppi di Aquino e Gianni Fantaccione di Castrocielo. Ma per Giuseppe Sacco non basta. Per cambiare le sorti della storia e intraprendere quella vera transizione delle idee e delle prospettive serve un nuovo orizzonte di sviluppo. Un orizzonte rivolto in primo luogo - secondo il primo cittadino - alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, cultura e ambientale. Sacco lo dice a chiare lettere: «Riapriamo la discussione e portiamola subito all’attenzione dei nuovi eletti in Parlamento: è dal basso che occorre rivoltare la prospettiva, non attendere soluzioni dall’alto». Nello spronare tutti gli altri sindaci del Cassinate ribadisce: «Il prossimo passaggio è la messa a regime del sistema area vasta del Cassinate, per essere forti e competitivi rispetto al sud pontino con il quale dobbiamo necessariamente fare i conti come sistema Basso Lazio».

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Il Messaggero