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L'inchiesta della polizia stradale di Frosinone, coordinata dalla Procura del capoluogo, si è focalizzata su un traffico nazionale ed internazionale di auto. Ora le indagini, durate un anno e partite dal sequestro di due vetture nel luglio scorso, sono sfociate in nove misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Frosinone. In quattro sono finiti agli arresti domiciliari, per altri quattro è stato emesso il provvedimento dell'obbligo di dimora, mentre per un'altra persona quello di interdizione dai pubblici uffici.
Diverse le accuse sollevate, a vario titolo, dagli inquirenti: vanno dall'associazione per delinquere finalizzata al traffico nazionale ed internazionale di autoveicoli di provenienza illecita, con l'aggravante della transnazionalità, al riciclaggio, alla ricettazione, al falso fino all'accesso abusivo alla banca dati delle forze dell'ordine.
E' stato sottoposto alla misura cautelare della sospensione dal pubblico servizio anche un maresciallo dei carabinieri in servizio a Roma.
Ampio servizio sull'edizione di domani de Il Messaggero.
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