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Dopo settantanove anni dal bombardamento alleato che la ferì, espelle una scheggia dalla gamba. Potrà sembrare forte come immagine, se non fosse che l'evento ha quasi del prodigioso. La signora Angela Celardi, novantaduenne (mamma del sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca), infatti, dopo quasi ottanta anni dal ferimento per opera delle bombe della Seconda Guerra mondiale sulla sua città natale, Ferentino, grazie ad una infezione batterica alla gamba presentatasi da neanche un mese, ha visto fuoriuscire una delle ultime schegge che la colpirono da bambina a soli 12 anni. In realtà è stata la sua badante Marinela, mentre si prendeva cura di lei come ogni giorno perché ormai obbligata su una sedia a rotelle da circa dieci anni, a notare quella particella scura di materiale ferroso incastrata nella ferita. Poco dopo, curando la parte lesa, ci si è resi conto che era identica alle 16 schegge che, 79 anni fa, le furono estratte dai medici che la ebbero in cura negli anni quaranta dopo il conflitto mondiale.
L'ESPLOSIONE
La signora Celardi, infatti, era una bambina di appena dodici anni quando, giocando nel cortile di casa nel centro di Ferentino assieme a familiari e cuginetti, fu travolta da uno scoppio spaventoso, dovuto ad un colpo di cannone inglese partito da Frosinone e diretto ad Alatri ma, per errore, finito su Ferentino a pochi giorni dalla sua liberazione da parte degli alleati il 2 giugno del 1944.
IL MATRIMONIO
Fu proprio in coincidenza con il suo matrimonio, nel 1958, che Angela sentì dire dal medico di famiglia che avrebbe potuto togliere i bendaggi e vestirsi come ogni sposa sogna da sempre. Quel momento di gioia- come racconta con lucidità ancora oggi la signora Angela- la ripagò dei 14 anni di calvario tra ospedali e medici di ogni tipo per curare le ferite che continuavano a riaprirsi costantemente. Furono ben 16 le schegge tolte dalle gambe della bambina, fino all'ultima in ordine di tempo, che in coincidenza di questo settantanovesimo anniversario dal ferimento, ha deciso di uscire spontaneamente. Nonostante questo incidente che le ha segnato la vita, comunque, la signora Angela ha condotto una vita piena, grazie alla sua forza di volontà, ha lavorato per l'Ufficio del Registro per molti anni ad Alatri, dove ha anche conosciuto Alberto che diventò, poi, suo marito e da cui ha avuto tre splendidi figli, Marco, Stefania e Maurizio, oggi primo cittadino di Alatri, appunto. Di questa sua vita molto particolare e del suo gran coraggio, la signora Angela ha anche parlato in un libro che ha scritto autonomamente con l'aiuto dei figli nel 2013; il testo fu presentato sia nella sua città di origine, Ferentino, sia in quella di adozione, Alatri, suscitando commozione e curiosità in moltissime persone per i suoi trascorsi personali ma anche come spaccato storico-sociale della Ciociaria durante il Conflitto mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero