Isola ecologica a Frosinone: ora si parte davvero. Ieri mattina è arrivata via Pec la determina della Regione Lazio sul parere paesaggistico ed ambientale per realizzare il...
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L’iter per arrivare al via libera definitivo è stato articolato: dopo aver ottenuto la convenzione dell’Asi (il sito è in piena area industriale) il Comune ha dovuto chiedere il parere paesaggistico in virtù della presenza del rio Cannavariccio adiacente all’area individuata per realizzare il centro ecologico.
La settimana prossima l’area verrà consegnata alla De Vizia per l’avvio dei lavori la cui durata è prevista in due mesi. Importo dei lavori 300mila euro. La zona di conferimento poggerà su terreno che verrà impermeabilizzato e sarà protetta dagli agenti atmosferici mediante copertura metallica fissa, attrezzata con contenitori a tenuta stagna. Lungo tutto il perimetro interno, è prevista una fascia piantumata con essenze arbustive e arboree.
I vantaggi - Ma come funzionerà? Il cittadino che vorrà portare i propri rifiuti sarà accolto da alcuni operatori che lo supporteranno per un corretto e razionale raggruppamento dei materiali. Grazie a questa isola ecologica l’utente, tramite tessera sanitaria, potrà acquisire punti per future detrazioni (ancora da stabilire) sulla tassa dei rifiuti. Le utenze saranno identificate tramite un software specifico ed i rifiuti saranno pesati. Sul display apparirà, quindi, la descrizione dello scarto selezionato e, una volta ricevuta la conferma da parte del cittadino, sarà generato lo scontrino con i relativi dati.
Sarà possibile conferire toner/cartucce stampa, imballaggi in carta e cartone, plastica, imballaggi misti (plastica, lattine) e in vetro, pneumatici, inerti, carta e cartone, sfalci e potature, organico, indumenti usati, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, Tv e monitor, aspirapolvere, ferri da stiro, friggitrici, frullatori, computer, stampanti, fax, telefoni cellulari, neon…), oli vegetali e minerali, contenitori di vernici/residui solventi, medicinali scaduti, pile e batterie esauste, legno, materiali ferrosi, ingombranti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero