Jogging al Casaleno, troppi rischi Tutti hanno paura delle auto

Jogging al Casaleno, troppi rischi Tutti hanno paura delle auto
Più controlli e aree riservate ai pedoni. È quanto chiedono i tanti cittadini di Frosinone e dei paesi limitrofi che abitualmente frequentano L’ anello del...

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Più controlli e aree riservate ai pedoni. È quanto chiedono i tanti cittadini di Frosinone e dei paesi limitrofi che abitualmente frequentano L’ anello del Casaleno. Dopo l’incidente avvenuto mercoledì sera quando un ragazzo che stava facendo footing su viale Olimpia è stato travolto da un’auto riportando lesioni in vari punti del corpo, in molti commentano l’accaduto e si dicono preoccupati.


HANNO TUTTI PAURA
«Io corro abitualmente due volte a settimana – riferisce Angelo Vallecorsa di Frosinone – ma preferisco di gran lunga andare alla pista di Ceccano che qui al Casaleno. Ci sono troppe auto e i pedoni non hanno la giusta tranquillità nel correre o semplicemente nel passeggiare». «Prima venivo in bici – racconta Gina Bucciarelli – ma sono stata stretta tra due auto, e da quel giorno per lo spavento preso, ho lasciato la bicicletta. Ora vengo solo a passeggiare ma non sono tranquilla. Ci sono troppi maleducati: alcune auto sfrecciano, altre vanno contromano, insomma manca il rispetto delle regole e la tragedia è sempre dietro l’angolo».
«Vengo qui da 10 anni – afferma Antonio Messia - e tre quattro volte ho rischiato di essere investito per alcune auto che correvano. Rispetto ad altre realtà siamo al terzo mondo: ho vissuto a Genova, a Milano e in Germania: lì ci sono spazi per chi vuole fare jogging e per le biciclette riservate qui si corre tra le auto. Occorrerebbe rivedere completamente la viabilità».
Chiedono più controlli anche due signori che passeggiano sull’ anello: «Veniamo qui per muoverci un po’ e fare due chiacchiere. Siamo molto arrabbiati perché l’unico parcheggio lo hanno chiuso (la società del Frosinone calcio lo ha preso in gestione e ha venduto i posti ai tifosi che si recano allo stadio, ndr) con la conseguenza che si parcheggia lungo la strada, diminuisce lo spazio e aumentano i rischi. Vorremmo maggiori controlli: troppe auto sfrecciano, alcune vanno contro mano».

DIVIETI NON RISPETTATI
«Il pericolo numero uno – dichiara invece la signora Daniela - sono le auto che uscendo dalla piscina anziché fare il senso unico verso destra girano a sinistra andando contromano». In realtà i segnali non mancano: vi sono un paio di cartelli stradali che indicano chiaramente che la corsia più interna sarebbe riservata ai pedoni, quella centrale alle bici e quella sulla destra alle auto. C’è un limite di velocità di 30 km/h e ci sono i segnali di divieto di accesso. Ma in molti non li rispettano sia tra i pedoni che tra gli automobilisti. E così spesso capita che pedone e auto si ritrovino sulla stessa corsia. Impossibile poi per i pedoni praticare jogging o passeggiare in sicurezza sui marciapiedi esistenti: sono pieni di buche, sassi ed avvallamenti e il rischio di farsi male è elevato.

Il Comune di Frosinone e la società del Frosinone calcio avevano promesso in estate che sarebbero intervenuti per rendere questo luogo più accessibile, dotarlo delle giuste infrastrutture addirittura con docce e spogliatoi, rifare marciapiedi e strade. Ma a distanza di cinque mesi dall’inaugurazione dello stadio la parte esterna di competenza del comune è rimasta uguale a prima: nel degrado e piena di insidie. Intanto però il sindaco Nicola Ottaviani fa sapere che nei prossimi mesi verranno eseguiti gli interventi per la sicurezza ritenuti più urgenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero