Continua a far discutere la mini isola pedonale, neanche 200 metri di strada, nell'area compresa dall'Arco Campagiorni alla chiesa della SS. Annunziata, nel cuore del...
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IL PUNTO DI PARTENZA
«Quando nel lontano 1993 - dfferma infatti Otello Rosi - ci siamo trasferiti a Frosinone, mia moglie, io ed il nostro piccolo di due anni, abbiamo pensato di venire a vivere nella parte storica della città, privilegiando quella che pensavamo l'unica Frosinone esistente e possibile (in quegli anni via Aldo Moro stava vivendo i suoi natali e, mia moglie che in quella strada c'è cresciuta, assistendo, attonita, a quella mostruosa trasformazione, mi implorò di cercare una casa altrove). Sono passati molti anni da allora e... tra le vicissitudini quotidiane e le fasi politiche alterne (sic!) vissute sia dalla città che dai suoi cittadini, siamo ancora convinti di non aver fatto una scelta sbagliata».
Poi passa a parlare del provvedimento in questione: «L'isola pedonale o meglio l'isola che non c'è, potrebbe essere una opportunità per tutti ma, se concepita attraverso azioni partecipative con i residenti. L'idea..., se di idea innovativa, si tratta... andrebbe comunicata, discussa e approvata in forma di progetto organico con chi nel centro storico ci vive e con chi ha speso tempo e denaro per dare decoro al luogo in cui vive».
L'APPELLO
Quindi arriva al nodo: «Cari amministratori, che con fare molto improvvisato decidete senza avere un confronto con le persone che vivono nel contesto in questione, sappiate che il confronto aiuta e crea il presupposto per il successo di un'idea. L'esperimento è stato fatto in un mese dell'anno, agosto, che non vede anima viva in condizioni normali per cui .... il passante di turno si chiede: A che pro?... In un luogo ove oramai vivono pochi residenti, in cui resistono pochi studi professionali e poche attività commerciali, c'è necessità di altre proposte. Tra le tante cose da fare, si dovrebbe lavorare insieme con priorità assoluta per una città pulita, dico pulita perché la mia casa inizia fuori del portone del palazzo in cui vivo e qui a Frosinone, l'unica esistente e possibile ancora oggi. Le strade e le piazze sono maleodoranti e nessuno, dico nessuno, pensa che si debbano lavare o tenerle pulite».
IL DEGRADO
Rosi allora denuncia e conclude: «Chi ci tiene... come alcuni di noi (residenti che ci tengono) pensano che la strada sia la vetrina della propria abitazione e si adoperano per tenerla in modo decoroso. Tuttavia, ci frusta la visione delle meravigliose vetrine in abbandono e colme di sporcizia, certo, come coloro che non si lavano ogni mattina, anzi mai. Scusatemi, ma quando qualcuno viene a trovarci a casa lo si accoglie in salotto allora, spiegatemi, perché la città delle strade, delle piazze e delle vetrine deve essere immonda e non deve essere un salotto.? E' solo un inizio, poi si dovrebbe pensare alla mobilità, agli accessi, ad un piano delle botteghe storiche, a riportare il mercato all'interno del centro storico e tanto altro ancora per l'isola che non c'è qui a Frosinone, l'unica esistente e possibile ancora oggi».
IL CONFRONTO
Sicuramente è una proposta da prendere in considerazione da parte dell'Amministrazione comunale. Dal terzo week end di settembre, inoltre, il Comune ha deciso di estendere l'isola pedonale del centro storico anche al Corso della Repubblica, rimasto inspiegabilmente escluso dal primo provvedimento. Di sicuro il dibattito è appena iniziato e il confronto andrà fatto a tutto campo, coinvolgendo soprattutto i residenti del centro storico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero