Isola del Liri, 90 anni fa la rivoluzione del Corso

Isola del Liri, 90 anni fa la rivoluzione del Corso
  Novanta anni fa lo sventramento di Corso Roma. Un compleanno particolare per quello che all'epoca rappresentò il primo vero stravolgimento urbanistico di Isola...

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Novanta anni fa lo sventramento di Corso Roma. Un compleanno particolare per quello che all'epoca rappresentò il primo vero stravolgimento urbanistico di Isola Liri. Non si poteva entrare in paese se non a piedi o con asini o cavalli, il borgo era "chiuso" da ponte a ponte, da quello di ponte Roma (quello adiacente dove oggi c'è il Cinemateatro) a quello di Ponte Napoli (quello che si affaccia sulla cascata Grande del Liri).

L'isolotto formato dal Liri, da cui il nome di Isola del Liri, era interdetto ai mezzi con le ruote, impossibile passare nei stretti vicoli del centro. Il borgo era caratteristico per le sue sinuose stradine, facile perdersi nei labirinti intono alle due chiese di San Lorenzo e Sant'Antonio, per sfociare nella piazza Teresa Doria, che oggi è Piazza De'Boncompagni. Durante il ventennio strade, piazza, scuole, edifici pubblici e privati finì sotto la lente d'ingrandimento dei tecnici che cercarono di dare forma alla piccola cittadina, al cui interno era disseminata di fabbriche. L'attraversamento della città con una strada tutta nuova, un corso imponente, sarebbe servito ad una maggiore fluidità del traffico in entrata ed in uscita. I maggiori opifici erano proprio all'interno del borgo. Non a caso dopo la guerra il centro città nacquero come funghi distributori di benzina per rifornire il via vai di camion che trasportavano il prodotto lavorato e finito in Italia ed all'estero. Una città costruita intorno alle proprie fabbriche. Per l'inaugurazione del nuovo Corso Roma, avvenuta il 5 marzo del 1933, giungerà in città il segretario del partito fascista On. Achille Starace, che taglierà il nastro e scoprirà una targa (che subito dopo la caduta del regime verrà distrutta). A 90 anni di distanza molte cose sono cambiate, le pompe di benzina all'interno del paese sono tutte scomparse, così come il suono delle sirene delle fabbriche, tutte dismesse. Da qualche anno il Corso è diventato a senso unico, lo scopo è di chiuderlo al traffico e renderlo, definitivamente, pedonale. Argomento che divide le coscienze in città, chi favorevole e chi contrario.

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Il Messaggero