Scarichi industriali nel fiume Sacco, blitz in due aziende: questa mattina la marcia a Ceccano VIDEO

Scarichi industriali nel fiume Sacco, blitz in due aziende: questa mattina la marcia a Ceccano VIDEO
Le indagini sugli sversamenti nel fiume Sacco sono ad una svolta. Ieri pomeriggio i carabinieri forestali e la polizia provinciale, da giorni sulle tracce dei presunti autori...

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Le indagini sugli sversamenti nel fiume Sacco sono ad una svolta. Ieri pomeriggio i carabinieri forestali e la polizia provinciale, da giorni sulle tracce dei presunti autori degli scarichi che hanno provocato la comparsa di un’enorme quantità di schiuma bianca, hanno effettuato un doppio blitz all’interno di due aziende situate tra i Comuni di Ceccano e Patrica, nella zona industriale.


IL BYPASS
All’interno di una delle due aziende sarebbero state trovate prove, inequivocabili, su attività in corso di sversamento illecito. In particolare sarebbe stato trovato un bypass nelle fognature che avrebbe consentito di far defluire, bypassando il depuratore dell’azienda provvisto per legge anche di un campionatore automatico, i reflui industriali direttamente nelle condutture del Consorzio industriale Asi. Un modo forse per tentare di evitare di lasciare delle tracce.
Il presunto bypass è stato mostrato nel corso di una diretta Facebook dal sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, che si trovava all’interno dell’azienda mentre erano in corso gli accertamenti. Dalle immagini si vede un tubo di plastica immerso in un pozzetto.

La svolta è arrivata intorno alle 19 di ieri quando la “AeA”, la società che gestisce il depuratore Asi di Ceccano, ha rilevato scarichi anomali provenienti da un pozzetto collegato ad una conduttura precisa tra Ceccano e Patrica. I responsabili del depuratore hanno quindi immediatamente informato gli investigatori che quindi hanno fatto scattare il blitz. Gli accertamenti all’interno delle due aziende sono proseguiti anche nella nottata, dunque non si è avuta conferma dell’adozione di provvedimenti giudiziari.
La situazione, però, appare più complessa di quanto si possa pensare.

GLI ALTRI CASI ANOMALI
Scarichi anomali al depuratore Asi di Ceccano erano stati rilevati anche tra la sera del 29 e la notte del 30 novembre, quando, per la terza volta nel giro di una settimana, sono comparse enorme quantità di schiuma nel fiume Sacco. Nel corso di quelle ore all’impianto arrivano i carabinieri forestali e la polizia provinciale. Gli investigatori lavorano fino all’alba.
Nella stessa giornata del 30 la “AeA” in una nota indirizzata a Provincia, Arpa, Comune di Ceccano e Consorzio Asi, spiega cosa è successo dalle 22.30 del 29 novembre alle 0.30 del 30 novembre. C’è stato uno scarico anomalo nelle fognature industriali. «I due campioni - scrive il responsabile dell’impianto Amedeo Rota- presentavano forte presenza di tensioattivi».
La “AeA” indica con precisione anche le quantità di tensioattivi di gran lunga superiori ai limiti di legge. Il depuratore, in base all’autorizzazione e alle strutture di cui è in possesso, può lavorare tensioattivi fino a circa 4 microgrammi al litro. Limiti a cui devono attenersi anche le aziende che scaricano. Quella sera, invece, ne sono arrivati in quantità fino a tre volte superiori. Ecco i numeri: 11,4 mg/l, 7,36 mg/l, 14 mg/l, 7,28 mg/l.
Tutto ciò che è in eccedenza quindi fuoriesce nel fiume dando poi origine alla schiuma bianca. La campionatura dei reflui industriali che passano nelle fognature del Consorzio Asi avviene ogni ora attraverso dispositivi automatici, in tutto ne sono presenti cinque lungo il sistema. Quando ci sono valori anomali scatta una sorta di allarme.
Tale monitoraggio, oltre al superamento dei valori chimici, consente anche di individuare le possibili sorgenti degli scarichi andando a ritroso lungo le fognature. E così hanno fatto gli investigatori individuando un’azienda, situata nel comune di Patrica, diversa da quelle controllate ieri, ma oggetto anch’essa di verifiche.

LA MARCIA

Intanto questa mattina in centinaia sono scesi in strada a Ceccano per dire no all'inquinamento nella Valle del Sacco: Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero