Inchiesta sul project del cimitero di Ferentino, da vittime a indagati

Il progetto del nuovo cimitero
Nuovo capitolo nell’inchiesta sul project del cimitero di Ferentino, culminata con gli arresti dell’ex consigliere Pio Riggi e dell’ex assessore Luca Bacchi...

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Nuovo capitolo nell’inchiesta sul project del cimitero di Ferentino, culminata con gli arresti dell’ex consigliere Pio Riggi e dell’ex assessore Luca Bacchi (entrambi ai domiciliari).

In carcere, a marzo, sono finiti anche Luciano Rosa di 64 anni (cugino di Pio Riggi) e tre personaggi legati alla malavita campana: Ugo Di Giovanni, 42 anni di Napoli; Gennaro Rizzo, 47 anni di Napoli; Emiliano Sollazzo, 31 anni di Roma. Questi ultimi tre - scrive il Gip - sono appartenenti a clan di Napoli-Centro e, secondo l’accusa, avrebbero agito dopo che Pio Riggi aveva chiesto 300 mila euro (ossia il 5% dell’importo dei lavori) all’imprenditore Lorenzo Scarsella, proponente il project. Tangente che (sempre secondo l’accusa) Riggi avrebbe dovuto dividere con l’ex assessore Luca Bacchi (ora ai domiciliari).
Ebbene, adesso si apre un nuovo capitolo: l’imprenditore Lorenzo Scarsella e il padre (entrambi di Tivoli) sono stati indagati per corruzione e, nello stesso tempo, l’inchiesta sull’episodio corruttivo è passata dalla Dda alla Procura di Frosinone (mentre l’estorsione di stampo camorristico resta di competenza della Dda di Roma).
Cosa significa tutto questo?
Che la corruzione (se c’è stata) è avvenuta in provincia di Frosinone (motivo per cui ora indaga il pm Adolfo Coletta); ma soprattutto riscrive l’inchiesta sotto un’altra luce: ossia che gli imprenditori, prima di diventare «vittime» delle minacce estorsive, probabilmente avevano avuto degli approcci in Comune per cercare adesioni al loro project.

UNA GESTIONE PERSONALE
E qui s’inserisce il ruolo di Pio Riggi che, essendo consigliere comunale delegato al Cimitero, gestì la pratica in forma quasi esclusiva garantito (probabilmente) dal sostegno dell’allora assessore Bacchi.
Ecco perchè nei prossimi giorni il pm Coletta interrogherà entrambi: sia Riggi che Bacchi. E non è escluso che, a questo punto, all’inchiesta possano aggiungersi altri capitoli.
Ma l’iscrizione nel registro degli indagati (per corruzione) degli imprenditori Scarsella pone anche una questione amministrativa: l’iter del project avrà dei contraccolpi?
L’Anticorruzione, di fronte ad un «proponente» (gli Scarsella, appunto) indagato per corruzione, interverrà?

Generalmente l’Anticorruzione si muove di fronte ad una richiesta di rinvio a giudizio, ma in questo caso, trattandosi di un’accusa particolarmente pesante per un’amministrazione (la corruzione) potrebbe quanto meno chiedere dei chiarimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero