Impianto a biomasse a Frosinone, al tavolo convocato dal Comune si presenta solo... il Comune

Alcuni dei manifestanti di ieri davanti alla sede del Comune all'ex Mtc
Impianto a biomasse a Frosinone: il Comune convoca gli organi tecnici...

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Impianto a biomasse a Frosinone: il Comune convoca gli organi tecnici per fare il punto della situazione ma alla riunione si presenta solo… il Comune. Ieri mattina presso gli uffici dell’ex Mtc era in programma un vertice tra Arpa, Asl, Asi, Provincia ed enti che hanno partecipato alla conferenza dei servizi che, qualche tempo fa, ha rilasciato alla Bionenergia srl l’autorizzazione a realizzare una centrale di cogenerazione a biomassa legnosa da 999 KW di energia elettrica al confine tra Frosinone e Ferentino. Quell’autorizzazione, a inizio anno, era stata sospesa per sei mesi dal Comune in autotutela, perché la società non aveva fornito, a detta degli amministratori, abbastanza garanzie sull’impatto che l’impianto avrebbe sull’atmosfera di una città già di per sé fortemente compromessa. Il Comune voleva vederci più chiaro e per questo ieri aveva convocato le parti tecniche. Che però non si sono presentate. All’ex Mtc c’erano dunque solo i funzionari dell’ufficio Ambiente e i legali del Comune. Proprio i legali hanno tirato fuori delle sentenze che mostrano come, in casi analoghi, per l’insediamento di simili impianti sia stato necessario l’ottenimento di una Valutazione di Impatto Ambientale che invece, in questo caso, la conferenza dei servizi non ha ritenuto necessario. È su questo che, molto probabilmente, intende spingere il Comune nelle prossime settimane per bloccare la realizzazione dell’impianto. All’incontro di ieri non c’erano né i rappresentanti della società né le associazioni, che saranno però invitate ad un incontro pubblico che si terrà tra un paio di settimane. In presidio, fuori dagli uffici, c’erano alcuni rappresentanti delle associazioni che, nei giorni scorsi, sono tornate ad esprimere le proprie perplessità in merito: “Chiediamo agli Enti preposti a rilasciare il nullaosta – avevano spiegato - di ritornare sulle decisioni assunte per impedire con ogni mezzo, legale e democratico, la realizzazione dell’impianto. A questi Enti e alla Regione, si chiede, inoltre, di adottare e deliberare provvedimenti urgenti che vietino, inderogabilmente, la realizzazione e il potenziamento di impianti inquinanti, anche se la realizzazione di tali impianti fosse agevolata da leggi nazionali o da accordi particolari tra Stato e Regioni”.
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Il Messaggero