Il Covid-19 e la "Seconda Battaglia di Cassino". Vinta con il Ddt dal dottor Coluzzi

Casa delle Palme, foto tratta dal profilo Fb
Il Covid-19 di oggi è la Malaria del dopoguerra. Una battaglia vinta a Cassino e nel cassinate con l'insetticida...

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Il Covid-19 di oggi è la Malaria del dopoguerra.

Una battaglia vinta a Cassino e nel cassinate con l'insetticida (para-diclorodifeniltricloroetano), noto come il Ddt e gli studi del dottor Alberto Coluzzi nel Laboratorio di Malariologia di Esperia.
Una sfida per la scienza, una battaglia per tutti. Oggi, come allora. Con la stessa speranza: l'arrivo di un farmaco.
In queste settimane, infatti, diversi paesi europei sperimentano la cura del Covid con lo stesso farmaco l’idrossiclorochina, utilizzato per la Malaria.
Ma in queste settimana di emergenza pandemia, senza precedenti, nella mente di molti è tornata la “Seconda Battaglia di Cassino”, quella contro la Malaria. Combattuta dopo il 1945, quando le zanzare, (anopheles le stesse presenti nell'agropontino), portatrici di malaria invasero gli acquitrini dei crateri lasciati dalle bombe.

Pochi mesi dopo la fine della guerra, in considerazione della gravità della situazione sanitaria, lo Stato decise combattere la malaria e il professore Bastianelli (allora Direttore dell’Istituto di Malariologia” Ettore Marchiafava”), in accordo con la direzione generale dell’Istituto di  sanità, affidò al dottor Alberto Coluzzi, medico chirurgo specializzato in malariologia, l’incarico di eseguire un intervento antimalarico al fine di debellare l’epidemia a Cassino e nel Cassinate.

Il dottore Coluzzi istituì la sede direttiva e operativa del centro specializzato di lotta antimalarica in una villa, tra Esperia e la frazione di Monticelli, chiamata “Casa delle Palme”. Da qui fu organizzata la campagna antimalarica del 1946-1948 in Ciociaria.

Un impegno scientifico, ma anche sociale. Ben presto il dottor Coluzzi capì che il pesticida Ddt, scoperto nei primi anni ’40, poteva essere efficace per distruggere le larve e sconfiggere la malaria. Così fu.

L’ultimo caso di malaria venne registrato nel 1949. Nel 2016, all’insigne studioso, deceduto ad Esperia nel 1989 e sepolto nel cimitero di Monticelli, è stata intitolata, per volere dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Moretti, la strada attigua alla “Casa delle Palme”. Ora dell’idrossiclorochina viene sperimentatoa per il Covid-19. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero