Il canale anti-alluvioni incompiuto dopo 40 anni che protegge Isola Liri, ma minaccia altri quattro Comuni

L'opera idraulica in una delle zone a più alto rischio idrogeologico

Mentre si assiste alla catastrofe in Emilia Romagna, torna d'attualità la storia del canale scolmatore di Isola Liri. Una storia lunga 43 anni. L'opera idraulica,...

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Mentre si assiste alla catastrofe in Emilia Romagna, torna d'attualità la storia del canale scolmatore di Isola Liri. Una storia lunga 43 anni. L'opera idraulica, iniziata nel lontano 1980, è stata pensata come un bypass del fiume Liri per intercettare in caso di alluvione le acque a monte e deviarle prima che potessero interessare a valle il centro abitato di Isola del Liri.

I lavori sono fermi da anni. Ora il Comune di Isola Liri ha chiesto un finanziamento per completare l'ultimo tratto e mettere in funzione il canale. C'è un problema, però. Una volta messo in funzione lo scolmatore, le acque in piena verrebbero convogliate sull'area industriale del Comune di Castelliri per arrivare fino alla diga di Fonte Cupa. Un'opera che interessa cinque comuni: Isola del Liri, Castelliri, Fontana Liri, Arpino e Monte San Giovanni Campano. Un'area vasta che finirebbe sott'acqua perché non c'è nessuna opera muraria in difesa di quelle aree per una decina di chilometri.

I DUBBI

A sollevare il caso è il sindaco di Castelliri Fabio Abballe che, in risposta alla richiesta di finanziamento presentata dal Comune di Isola Liri, ha scritto a tutti gli enti competenti, dalla Regione Lazio all'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale. Il sindaco chiede «risposte tecniche e progettuali convincenti con riferimento agli elaborati di progetto». Abballe, in particolare, mette in evidenza come nel progetto presentato siano assenti opere di difesa delle sponde. E quindi, in caso di maggiore portata del fiume Liri, la zona, classificata come ad alto rischio dal Pai (Piano assetto idrogeologico), sarebbe esposta al pericolo di frequenti alluvioni. Le opere di arginatura, precisa il sindaco di Castelliri, «dovrebbero essere eseguite nella sua completezza e non tramite spezzoni o stralci».

IL PARADOSSO

Poi Abballe spiega che per far restare Isola Liri "all'asciutto" in caso il fiume dovesse tracimare, a Castelliri finirebbe sott'acqua area industriale, commerciale e gran parte delle abitazioni nella zona della "Piana": «La circostanza riguardante la tutela della pubblica incolumità che il proponente (Il Comune di Isola Liri, ndr) pone alla base delle motivazioni alla realizzazione dell'intervento, si presenta dunque contrapposta alla medesima che il Comune di Castelliri pone come principale incidenza negativa del progetto (su attività, residenze, viabilità). La zona pianeggiante del territorio comunale (La Piana) interamente confinante col fiume Liri è densamente abitata e provvista di insediamenti agricoli, industriali e artigianali. Su tale condizione, l'ente rileva una carenza progettuale rispetto alle effettive potenzialità dell'impatto ambientale, sì da contrapporre la prevista maggiore portata del fiume ai dimensionamenti scarni delle opere di difesa delle sponde, con derivato pericolo di frequente alluvione».

Il sindaco Abballe ha chiesto una documentazione integrativa che dovrà pervenire entro 45 giorni.
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Il Messaggero