I ricambi tardano, l’ascensore inclinato resta fermo da due mesi

I ricambi tardano, l’ascensore inclinato resta fermo da due mesi
Da oltre un mese l’ ascensore inclinato che collega la parte bassa e quella alta del capoluogo è bloccato. Il problema? La rottura di alcune componenti elettroniche,...

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Da oltre un mese l’ ascensore inclinato che collega la parte bassa e quella alta del capoluogo è bloccato. Il problema? La rottura di alcune componenti elettroniche, la cui sostituzione tarda ad arrivare. Il risultato è che l’impianto è fermo dagli inizi di dicembre e ad oggi nessuno sa con certezza quando potrà ripartire.


Lo stesso direttore di esercizio, l’ingegnere Cordeschi, è in attesa che la situazione si sblocchi: «La richiesta per l’ordine - spiega - è partita già da diverse settimane. Siamo in attesa di questi pezzi elettronici che poi dovranno essere installati dalla ditta di manutenzione. Al momento, però, non siamo nella condizione di indicare la data di riapertura».
L’ ascensore inclinato continua così il suo calvario con fasi di funzionamento alternate a lunghi periodi di fermo. L’impresa di manutenzione che deve garantirne la funzionalità a sua volta attende i pezzi di ricambio. Insomma tutti aspettano qualcuno. Un’opera che avrebbe dovuto garantire sia un collegamento veloce sia una mobilità alternativa tra il centro storico e la parte commerciale della città sembra fallita. Ecco perché l’amministrazione Ottaviani lascia aperta l’ipotesi di realizzare una seconda linea, ma con metodi e modalità di costruzioni differenti così da poter assicurare una funzionalità più regolare. Ma un nuovo impianto costa intorno al milione di euro. Il Comune questi fondi non li ha e può solo provare ad accedere ai finanziamenti regionali previsti per una mobilità alternativa.


Prima di avviare questo percorso occorre, però, attendere la conclusione dei lavori di bonifica del versante franato lungo il viadotto Biondi (la Regione è in ritardo sull’andamento del cantiere e ancora oggi non è dato sapere quando termineranno i lavori) per esaminare i risvolti sismici e geologici che comporterebbe l’impatto di un nuovo impianto di risalita. Nel frattempo l’amministrazione dovrebbe prima affidare la gestione del trasporto pubblico locale (Geaf e Celani sono le imprese in gara). Chi si aggiudicherà la gara (bloccata per via di un ricorso al Tar) dovrà anche sobbarcarsi l’onere di gestire l’ ascensore inclinato e compensare gli alti costi di manutenzione con l’introduzione di un ticket. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero