Furti di catalizzatori, due arresti dei carabinieri a Pontecorvo

Furti di catalizzatori, due arresti dei carabinieri a Pontecorvo
 Avevano pianificato tutto, ma non avevano fatto i conti con l'occhio vigile di qualche cittadino che, dopo averli scoperti, ha chiamato i carabinieri e li ha fatti...

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 Avevano pianificato tutto, ma non avevano fatto i conti con l'occhio vigile di qualche cittadino che, dopo averli scoperti, ha chiamato i carabinieri e li ha fatti arrestare. E' quanto accaduto poco prima dell'alba di ieri - 9 agosto - a Pontecorvo, dov'è stata bloccata una delle tante bande dedite ai furti di marmitte. Erano da poco passate la 4, quando un uomo che vive nel complesso case popolari Ater di via Aldo Moro (nella parte bassa della cittadina fluviale), infastidito dal caldo si è affacciato alla finestra e, nel buio, ha notato due persone che armeggiavano nei pressi di un'auto parcheggiata nella zona. Non ci ha pensato due volte: ha digitato sullo smartphone il 112 ed ha fornito tutte le indicazioni utili. In pochissimo tempo alcune pattuglie dei carabinieri si sono dirette nella zona, ma i due avevano già fatto perdere le loro tracce. Ma non potevano essere lontani, per questo gli uomini dell'Arma hanno avviato le ricerche nella zona centrale di Pontecorvo, poi si sono diretti verso il casello A1, dove i due si sarebbero potuti dirigere per la fuga. Ma non avevano affatto preferito la via di fuga, si erano fermati in via La Cupa, non molto distante dalla caserma dei carabinieri, per mettere a segno un altro colpo, questa volta con la speranza di portarlo a termine, ma il piano è fallito di nuovo. I due, infatti, sono stati sorpresi e accerchiati dai militari mentre erano attorno ad un'auto in sosta. Per loro, due uomini di origini bulgare, come disposto dal pm di turno Alfredo Mattei, è scattato l'arresto per tentato furto.

I PRECEDENTI

Non è la prima volta che, nel cassinate, si registrano furti di marmitte catalitiche e che i carabinieri arrestano sul fatto gli autori. Lo scorso anno a settembre a Cassino finirono nella rete dei carabinieri due campani, un 50enne e un 37enne, entrambi residenti nel napoletano e già noti per analoghi reati. Altro colpo c'era stato a Ceprano, dove i carabinieri di Pico avevano bloccato un uomo sorpreso a rubare una marmitta ad una Polo in sosta alla stazione ferroviaria. Il fenomeno dei furti di marmitte negli ultimi due anni è lievitato perché all'interno dei catalizzatori ci sono metalli costosi utilizzati per decomporre le molecole inquinanti. Per cui una volta rubate le marmitte, vengono scomposte e i materiali immessi sul mercato nero che, a quanto pare, è assai redditizio.
Vincenzo Caramadre


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Il Messaggero