Frosinone, parte il mercato di Selva Piana con le nuove disposizioni comunali, tra turni e richieste di maggior controllo

Una delle zone del mercato frusinate
Al via il mercato di Selva Piana con le nuove modalità stabilite dal Comune. Nella giornata di ieri, infatti, il consueto appuntamento del giovedì si è svolto...

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Al via il mercato di Selva Piana con le nuove modalità stabilite dal Comune. Nella giornata di ieri, infatti, il consueto appuntamento del giovedì si è svolto nel rispetto delle disposizioni dell’Ente degli ultimi giorni. È stata prevista, infatti, una turnazione dei banchi del mercato.

Delle circa 270 postazioni che, in genere, si posizionano a Selva Piana, ieri ne erano presenti la metà. Il meccanismo per le attività ambulanti, infatti, pensato dal Comune, prevede che tutti i banchi degli esercenti si alternino tra loro settimanalmente. Le attività assenti ieri, infatti, saranno presenti nel mercato del prossimo giovedì mentre quelle che c’erano ieri saranno assenti la prossima settimana. Il tutto in ragione dell’emergenza Covid e, soprattutto, nell'ottica di giungere al ripristino delle modalità usuali nel periodo delle festività natalizie.

Questa nuova disposizione, però, non convince tutti gli esercenti: «È una misura che mi lascia perplesso -spiega un commerciante- Qui a Selva Piana lo spazio c'è e non vedo la necessità di alternare un giovedì sì è l'altro no. Anche perché poi nei supermarket si vedono scene di assembramento. Così è difficile per noi continuare perché già non possiamo lavorare la domenica. Nelle altre città, rispettando le normative, lavoro normalmente, senza turni. Capisco il rispetto della legge, ma qui è lo spazio è molto grande».

Dello stesso avviso un altro commerciante: «Già c’è una profonda crisi. Con queste turnazioni, perdiamo giornate di lavoro. Era meglio la settimana scorsa, quando avevamo delle linee guida da seguire, ma c’eravamo tutti. Il problema è il controllo e il fatto che qualcuno non ha rispettato le vecchie disposizioni. Faccio il mercato anche in altre città, solo qui e a Colleferro ci sono questi turni. Non si crea assembramento visto che non vengono chissà quante persone. Fare due mercati al mese, è quasi una perdita di tempo e, per noi, una rovina».
 

Un altro commerciante, Giuseppe, invece, appoggia le nuove disposizione comunali: «È la cosa migliore per questo periodo. Finché non si torna alla normalità, continuiamo così. È l’unico modo per stare distanziati. Più siamo e più è difficile mantenere le distanze. Noi, però, abbiamo bisogno di lavorare. L’unica cosa che deve esser fatta maggiormente, è il controllo. C’è anche tra noi qualche furbetto che si intrufola».

Domenico, un altro ambulante, spiega: «Non è l’alternanza dei banchi che risolve la situazione. Bisogna tornare a com’era la settimana scorsa e fare maggiori controlli sanzionando chi sbaglia. Ora stiamo pagando tutti perché qualcuno non ha rispettato le regole. Non è corretto. Anche perché il cliente ci cerca ogni settimana, non è che torna in base a quando ci siamo noi e così rischiamo di perderlo. Occorre stabilire regole chiare e, soprattutto, sanzionare chi non le rispetta. E non parlo solo degli abusivi».

Un esercente, invece, a riposo forzato oggi ma che avrà la propria attività la prossima settimana osserva: «Qui gli assembramenti si fanno solo in due banchi, a cui non dicono niente. Già eravamo alla rovina prima, figuriamoci ora. Per di più, devono controllare anche gli abusivi e non devono permettere agli spuntisti di venire qui. C’è un’assenza totale di controllo».



«Il vero problema del mercato di Frosinone – ha illustrato Fiorino Tolassi, responsabile regionale dei mercati del Lazio per “Confesercenti” - è la mancanza di vigilanza. Non c'è controllo e ci sono persone che si mettono qui in maniera abusiva. È difficile spiegare agli esercenti che sono a casa per la turnazione, che poi ci sono attività abusive, mentre loro non possono lavorare. Il grosso del problema, quindi, è che qui non si rispettano le strisce per i banchi e, soprattutto, l’abusivismo cronico. Questa turnazione che devono fare, invece, è solo temporanea ed è legata, purtroppo, ai tempi che stiamo vivendo».
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Il Messaggero