Frosinone, i titolari delle palestre e impianti sportivi: «Preoccupati, trattamento generalizzato ingiusto»

Frosinone, i titolari delle palestre e impianti sportivi: «Preoccupati, trattamento generalizzato ingiusto»
Rabbia, per il trattamento ricevuto in questi mesi di pandemia Covid. Preoccupazione, per una situazione poco chiara. È similare, lo stato d’animo dei titolari delle...

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Rabbia, per il trattamento ricevuto in questi mesi di pandemia Covid. Preoccupazione, per una situazione poco chiara. È similare, lo stato d’animo dei titolari delle palestre, delle piscine e dei centri sportivi del capoluogo, dopo i decreti del Presidente del Consiglio degli ultimi giorni. Alle palestre e alle piscine. infatti, è stata concessa una settimana di tempo per adeguarsi a tutti i protocolli anticovid, con una sorta di "ultimatum". Lo sport da contatto, invece, è vietato a livello amatoriale e non sono consentite gare e competizioni dilettantistiche di base. Permesse, però, le attività in forma individuale e le attività sportive a livello professionistico.


 

Le palestre

«E’ più una minaccia nei confronti delle palestre – spiega Massimo Capponi di Fisiosport- tra l’altro, con un discorso troppo generalizzato. Se da maggio abbiamo riaperto secondo le direttive, tutte rispettate, non capisco perché alcune palestre non siano ancora in regola. E neanche cosa abbiano fatto gli organi di controllo. Abbiamo ridotto e programmato gli ingressi, diviso le sale e spogliatoti, oltre al grosso esborso economico per l’igienizzazione».

Capponi, dunque, afferma: «La preoccupazione è notevole. Già c’è una riduzione del lavoro, poi con questi comunicati poco chiari, si crea, nei confronti dei clienti, un forte allarmismo. Molta gente ha disdetto gli appuntamenti e già stiamo lavorando non con i numeri dell’anno scorso. Adesso, non stiamo incassando nulla, perché stiamo recuperando gli abbonamenti pregressi. L’aumento dei contagi, non è stato causato dalle palestre, dai centri estetici o dai campi di calcetto. È vergognoso sentire dire che la palestra è un bene superfluo. Qui lavorano 8 persone e vivono di questo. L’attività fisica, oltretutto, viene praticata anche da persone che hanno problematiche serie».

Dello stesso avviso è Carlo Roccatani, della “Accademia Pugilistica Frosinone”: «Ogni qual volta un atleta deve combattere, si fanno i test. Anche ai maestri. Non sono le palestre o le piscine il problema. Siamo molti preoccupati per la chiusura. Se chiudiamo, ci rimettiamo i soldi per pagare le spese. Se ci sono palestre che sbagliano, allora pagano loro. Se noi siamo in regola perché dobbiamo chiudere per colpa di altri? Il pugilato non è solo un beneficio fisico, ma è sacrificio e - conclude- per alcuni atleti è anche un lavoro».
 

Le piscine

«Non si capisce cosa intendono nel darci questa settimana di tempo – spiega Danilo Lisi titolare della piscina e della palestra Euroclub - Mi aspettavo i controlli fin da giugno. La piscina, in ogni caso, non l’ho riaperta. Conoscendo i costi per far ripartire l’impianto, in questa clima poco chiaro e con le regole imposte, difficili da gestire, ho preferito non riattivarla. Il rischio è troppo alto. Portiamo avanti solo alcuni corsi e la palestra, rispettando il protocollo. Se noi rispettiamo le regole, perché dovremmo chiudere per colpa di altri? Chi ha sbagliato, ne paga le conseguenze».
 

Impianti sportivi

Marco Spaziani, del centro sportivo dell’Euroclub, sottostante la piscina, chiarisce: «Ci fanno chiudere sempre a noi. Non vedo la differenza tra il calcetto o la pallacanestro e il tennis e paddle, ancora permessi. A questo punto, dovevano chiudere tutti i centri sportivi. Già siamo stati chiusi 4 mesi ed ora abbiamo richiuso. Da luglio, i ragazzi erano tornati a giocare. Poi, però, hanno bloccato tutto. Anche i campionati che dovevano partire adesso non potranno farlo. Attualmente, viene solo una scuola calcio che può allenarsi, rispettando il protocollo, ma che non può fare la partitella finale. Questo, però, non basta per tenere aperto l’impianto».



Proprio ieri, intanto, il Centro di nuoto di Frosinone, in località Casaleno, gestito dalla Federazione Italiana Nuoto, è stato sottoposto ad un controllo da parte dei Nas. Non si sono registrate criticità legate al rispetto delle norme anti Covid.
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Il Messaggero