Smog, le centraline della provincia di Frosinone impazzite: tutta colpa della sabbia del deserto del Sahara

Smog, le centraline della provincia di Frosinone impazzite: tutta colpa della sabbia del deserto del Sahara
Allerta inquinamento e bollettino rosso per l'arrivo di una nuova ondata di calore a Frosinone e provincia. Le polveri sottili sono in deciso aumento e tutte le centraline...

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Allerta inquinamento e bollettino rosso per l'arrivo di una nuova ondata di calore a Frosinone e provincia. Le polveri sottili sono in deciso aumento e tutte le centraline della provincia di Frosinone segnalano la presenza di Pm 10 fuori dai limiti di legge. Un fatto anomalo per il periodo dell'anno. E infatti in questo caso non c'entrano niente i fumi di scarico, ma la sabbia del deserto del Sahara.

Ma vediamo il quadro che è emerso nelle ultime ore dalle centraline dell'Arpa Lazio situate sul territorio provinciale che poi in un grafico sono sintetizzate dai colori che indicano la qualità dell'aria e che variano dal rosso al giallo e cioè da un qualità dell'aria che va da scadente a mediocre.

La situazione peggiore si registra a Cassino dove i valori hanno toccato 87 microgrammi al metro cubo contro il limite di 50. L'altra sorpresa è quella di Anagni, seconda città colpita da questo fenomeno con 83 mg/mc immediatamente seguita da Ferentino con 82. Le novità non finiscono qui: mentre d'inverno Frosinone bassa ha valori che doppiano se non triplicano quelli della parte alta in questa situazione la centralina di viale Mazzini registra 77 mg/mc contro i 44 di quella posizionata allo Scalo.

Ma che si tratti di un inquinamento portato dai venti di origine africana è confermato dai notevoli valori emersi anche ad Alatri (69 mg/mc), Ceccano (64) e persino dalla centralina di Fontechiari piccolo comune, di solito isola felice della qualità dell'aria durante l'anno, che oggi rileva 61 mg/mc.

Le polveri sahariane, seppur meno tossiche rispetto a quelle di origine industriale o automobilistico rappresentano comunque un problema per la salute perché possono produrre difficoltà respiratorie o peggiorare situazioni di asma o malattie cardiache.

Il tutto, ovviamente, si unisce alla presenza di questa strana cappa di afa con venti praticamente inesistenti, temperature torride che tra il fine settimana e l'inizio della prossima raggiungeranno i valori più pericolosi. Le previsioni riferiscono infatti di temperature in lento ma costante aumento che toccheranno nella giornata di lunedì i 35 gradi all'ombra con una cappa di sabbia che offuscherà i cieli dell'Italia e dalla provincia di Frosinone facendo aumentare la sensazione di caldo e le difficoltà respiratorie. I satelliti hanno fotografato la più grande nuvola di sabbia degli ultimi 20 anni, che viaggia ad un'altitudine compresa tra i 3000 e i 6000 metri.

La protezione civile, tramite il canale della Regione Lazio, ha emesso uno stato di massima allerta, livello 3 e codice rosso, per le pianure interne del Lazio con particolare riferimento alla zona del cassinate dove le temperature potrebbero sfiorare i 40 gradi con picchi di caldo che superano i tre giorni consecutivi. Tornano utili i consigli di sempre: evitare di esporsi all'esterno e al sole tra le 11 e le 18, indossare indumenti leggeri, bere molta acqua, prediligere cibi leggeri come pasta e pesce.
 

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Il Messaggero