Pronto soccorso, accessi quasi dimezzati nell'anno del Covid. E cinquemila ricoveri in meno

La fila di ambulanze davanti al Pronto soccorso, torna spesso come immagine simbolo della pandemia. E in effetti, nei momenti più critici, le cosiddette ondate, i reparti...

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La fila di ambulanze davanti al Pronto soccorso, torna spesso come immagine simbolo della pandemia. E in effetti, nei momenti più critici, le cosiddette ondate, i reparti di emergenza sono stati quelli che hanno maggiormente risentito della pressione sugli ospedali. Ma i numeri sul volume dell'attività dell'azienda sanitaria di Frosinone forniscono un'altra verità.

Nel 2020, l'anno del Covid gli accessi ai Pronto soccorso degli ospedali ciociari hanno subito un calo drastico, mai registrato prima, pari ad oltre il 40% rispetto all'anno precedente. Se infatti nel 2019 gli accessi ai Pronto soccorso erano stati 151.511, nel 2020 sono precipitati a 95.254.

Un calo spiegabile in parte con i mesi del lockdown che ha ridotto sensibilmente il numero degli incidenti (stradali, sul lavoro, domestici) e di eventi traumatici in genere. Ma il calo può essere ricondotto anche a un problema più generale che torna puntualmente quando si parla dell'ingolfamento dei Pronto soccorso, ossia l'elevato numero di accessi impropri, casi di lieve entità che non dovrebbero essere trattati nei reparti di emergenza.

Nel dettaglio il Pronto soccorso che ha maggiormente risentito del calo degli accessi è stato quello dell'ospedale Frosinone-Alatri. Nel 2019 ci sono stati 76.829 accessi, mentre l'anno scorso sono stati 28.372, oltre 28mila in meno, pari ad oltre il 40%.

Percentuale che più o meno si registra negli altri due Pronto soccorso della provincia: quello del "Santissima Trinità" di Sora e del "Santa Scolastica" di Cassino. Nel primo caso ci sono stati 10.953 accessi in meno (30.869 nel 2019 e 19.916 nel 2020), nel secondo invece gli accessi in meno sono stati 16.848 (43.813 nel 2019 e 26.965 nel 2020).

E gli accessi al Pronto soccorso, a giudicare dai dati sul volume delle attività, sono stati gli unici a risentire in maniera significativa degli effetti della pandemia. Sono scesi, ma nell'ordine del 15%, i ricoveri ordinari: nel 2019 erano stati 28.348, nel 2020 invece sono stati 23.609, circa 5mila in meno.

Sorprende invece il dato delle prestazioni erogate dai presidi pubblici che, nonostante le restrizioni, stando ai dati della Asl, nell'anno del Covid sono addirittura aumentate: oltre un milione e 400mila, circa 100mila in più rispetto all'anno precedente.
 

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Il Messaggero