Carmine, paraplegico dopo un incidente in moto: «Così ora volo con gli anelli»

Carmine, paraplegico dopo un incidente in moto: «Così ora volo con gli anelli»
Da paraplegico a istruttore di ginnastica artistica. Parafrasando la celebre frase di Archimede, gli ultimi nove anni della vita di Carmine Consalvi, 34 anni, filettinese ma...

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Da paraplegico a istruttore di ginnastica artistica. Parafrasando la celebre frase di Archimede, gli ultimi nove anni della vita di Carmine Consalvi, 34 anni, filettinese ma residente a Fiuggi, insegnano: Datemi due arti e vi solleverò tutto il corpo.

La vita di Carmine ha cambiato il suo corso il 28 agosto del 2012 quando, in seguito a un incidente con la moto, ha riportato gravi lesioni dal petto in giù perdendo l'uso della gambe. Dopo aver superato le difficoltà legate alla sua nuova condizione fisica ha sposato la sua fidanzata stando in piedi ci racconta. Grazie all'esoscheletro, un apparecchio robotico indossabile che funge da arto artificiale, ha persino partecipato a due maratone.

Dopo qualche anno, quella condizione di disabilità passiva ha cominciato a stargli stretta. A far scattare la molla è stata una provocazione della moglie sul suo fisico asciutto (dopo una dieta per perdere i chili accumulati con la sedentarietà) ma privo di muscoli alle braccia. Carmine, che fin da bambino ha praticato arti marziali, ha deciso quindi di ritornare in palestra dapprima iniziando a sollevare pesi e poi facendo esercizi a corpo libero, fino a scoprire il calisthenics, una pratica per il potenziamento del corpo con l'utilizzo degli anelli, derivante dalla ginnastica artistica, che ha dato una nuova svolta alla sua vita.

I primi attrezzi costruiti dal testimone di nozze meccanico

«Fu il mio primo istruttore a intuire che riuscivo a far lavorare meccanicamente i muscoli dell'addome pur in assenza di terminazione nervosa». Ad aiutarlo a superare i suoi limiti, non per tornare a camminare ma per migliorare la gestione del proprio corpo con l'allenamento, c'ha pensato il testimone di nozze, meccanico di professione.

«Con delle corde ha unito due sterzi presi da uno sfascio continua a raccontare Carmine e da lì ho iniziato ad allenarmi con gli anelli. Ho capito fin dai primi esercizi che gli ostacoli veri da superare non erano tanto fisici quanto i freni imposti da chi pensa che le persone nella mia condizione non possano fare una certa attività fisica. Fin dall'inizio gli esercizi con gli anelli mi venivano abbastanza bene ma avevo timore di farmi male. Ho pensato, quindi, di utilizzare delle fasce che ho attaccato al collo per allenare il mio corpo in sicurezza».

I video sui social

Dopo aver postato il video di un esercizio in rete, l'atleta fiuggino è stato contattato da Emanuele Moretti, maestro di calisthenics, che gli ha dato alcuni suggerimenti e lo ha messo in contatto con Diego Basili, il suo coach di questa pratica ginnica già in uso nell'antica Grecia. «Seguito da Diego Basili sono riuscito a fare movimenti che i medici ritenevano impensabili nelle mie condizioni racconta ancora Carmine potenziando i muscoli del collo».

Superato un traguardo ce n'è sempre un altro per l'atleta 34enne che, non contento dei risultati che aveva già ottenuto, lo scorso 29 ottobre è riuscito a diventare il primo istruttore paraplegico di ginnastica calistenica: «Mi sono documentato e credo di essere l'unico al mondo ad aver realizzato una tale impresa». Non solo.

Il primo corso per paraplegici

Ha trovato un centro che ha accettato di organizzare il primo corso di calisthenics per paraplegici. «Insegnerò sia a normodotati che paraplegici e anche a una classe di bambini; inoltre, andrò ad insegnare anche agli istruttori di calisthenics come poter lavorare mediante le fasce create appunto con i paraplegici in modo sicuro e più produttivo avendo l'esperienza in merito». Si è attivato, inoltre, per collaudare il metodo delle fasce e il prossimo mese di febbraio queste potranno essere prescritte mediante la Asl.

Grazie alla sua forza di volontà, alla determinazione e all'impegno oggi Carmine ha superato le barriere del questo non lo posso fare e il suo auguro è che in tanti, con la sua stessa disabilità, possano seguire il progetto Superabile project che si appresta a inaugurare contribuendo anche ad aprire nuove frontiere alla medicina riabilitativa. 

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Il Messaggero