Frosinone, la rigenerazione urbana vista dagli studenti del liceo "Severi"

Frosinone, la rigenerazione urbana vista dagli studenti del liceo "Severi"
Selva Piana completamente riqualificata, alcune strutture del capoluogo ripensate e ristrutturate, come l’ex Solac di via La Botte o l’Henry Hotel in via Fedele...

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Selva Piana completamente riqualificata, alcune strutture del capoluogo ripensate e ristrutturate, come l’ex Solac di via La Botte o l’Henry Hotel in via Fedele Calvosa. Una visione fresca e giovanile per il parcheggio Multipiano di Frosinone. Sono questi alcuni dei progetti realizzati da diverse classi, quarte e quinte, del liceo scientifico “Francesco Severi” del capoluogo.



Gli studenti, infatti, dopo le spiegazioni progettuali della designer Elena Paglia, e seguiti dalle professoresse Teresa Zona e Paola Filocamo, hanno redatto delle vere e proprie proposte di riqualificazione rientranti nell’ambito della rigenerazione urbana del capoluogo, ma non solo.

Facendo sopralluoghi con rilievi fotografici nelle aree oggetto dei loro studi, per capire le criticità e le migliorie, i ragazzi hanno offerto una visione diversa della città. Ad esempio, alcuni di loro hanno immaginato una zona Scalo alternativa, con un bar-libreria ed un bed e breakfast davanti l’ingresso della stazione. Oppure, l’Henry Hotel che diventa una casa dello studente. O ancora, l’ex Solac come museo, il Multipiano di viale Mazzini come area destinata sia ai parcheggi che pensata per l’aggregazione di famiglie e ragazzi, con bar e giochi all’aperto.

Il Casermone completamente rigenerato, tramite una vegetazione verticale, o sfruttando il piazzale antistante la Chiesa e gli impianti sportivi, creando un ampio spazio collettivo per socializzare. Ed il terrazzo della struttura, in aggiunta, destinato ad una grande area relax, con un orto botanico.

Alcuni studenti, invece, si sono concentrati sull'arredo urbano, con le progettazioni di diverse panchine, altri hanno girato per le strade della città con un passeggino, per affrontare la problematica delle barriere architettoniche, offrendo le loro personali soluzioni.

Ieri mattina tutti questi lavori sono stati presentanti in una mostra, nella sede centrale del liceo scientifico in viale Europa, a cui ha preso parte anche Ilaria Fontana, deputata e sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica.

Gli studenti, accompagnati dai professori e dalla dirigente scolastica Antonia Carlini, hanno illustrato i loro lavori proprio alla Fontana. «Il senso di questi progetti – ha spiegato la Carlini- è stato quello di educare i ragazzi alla sostenibilità ambientale e far conoscere loro, in maniera diretta, gli spazi di degrado ambientale nei loro territori. Insieme a questo, sviluppare idee e soluzioni per migliorare le condizioni in cui versano alcune strutture e alcuni spazi abbandonati. Far crescere in loro, quindi, un senso di appartenenza ad una comune realtà. Insieme a questo, anche l’idea che se un ambiente è bello e sano, genera benessere sociale e collettivo. Una sorta di senso di responsabilità verso la collettività in cui vivono. Per la scuola, questi obiettivi si inseriscono nei traguardi dell’educazione alla sostenibilità, che rientra nell’educazione civica. Oltre ciò – ha concluso- c’è l’idea di un insegnamento tramite un percorso didattico più attivo e innovativo, con la logica di un apprendimento al servizio della comunità».


A margine della mostra, Ilaria Fontana ha invece commentato: «I giovani sono la principale risorsa che abbiamo per la ripartenza del nostro Paese. Sono stata studentessa di questa scuola, oggi torno come sottosegretaria. Il messaggio – ha quindi terminato- è che questi ragazzi sono la chiave di lettura di un mondo sostenibile, sia ambientale ma anche legato al sociale».
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Il Messaggero