Una festa travolgente, scaldata da gesti di romanticismo che solo il calcio può dispensare. Quella che è partita con il secondo gol di Ciano sotto i fari dello...
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SFOTTO', CORONE E TRATTORI
A vincere sono stati attimi di goliardia allo stato puro. La goliardia dei tanti tifosi che hanno girato per la città con delle strambe coroncine gialloblu. Altro non erano se non quel che rimaneva delle reti delle porte dello stadio Benito Stirpe. Quelle che in questa stagione si sono gonfiate 38 volte per spalancare il Paradiso della serie A. Si sono trasformate in un cimelio fra i tifosi che le hanno tagliuzzate e confezionate a mo’ di corona nel delirio della festa collettiva.
La goliardia di quelli che all’alba si sono recati a Sora per appendere nella piazza degli storici rivali una bandiera del Frosinone. Uno sfottò che fa parte del calcio, quella più bella e succosa. E uno dei tanti “sassolini” che i tifosi frusinati si son voluti togliere dalla scarpa. La goliardia dei tanti che hanno riversato per la città i simboli della proverbiale operosità ciociara: camion da cantiere e trattori per una sera si sono colorati di giallo e di blu. Anche un'impresa funebre ha fatto simbolicamente il "funerale" alla serie B. Invase le strade della città fra musica, balli, cori a oltranza. Sono state occupate anche le rotatorie della Monti Lepini, come piste da ballo improvvisate fra canti e sbandierate da stadio.
IL SALUTO AL MATUSA
Entusiasmo che ha unito anche tifosi di compagini gemellate o “amiche”. Infatti, per l’ultima decisiva partita dello Stirpe sono arrivati in città e hanno contribuito alla festa finale tifosi di Olbia, Messina, Pagani, Avellino. La ciliegina sulla torta sono stati i momenti di romanticismo, che hanno toccato picchi stellari anche a livello nostalgico. Nella sera del primo trionfo dello “Stirpe” un nutritissimo gruppo di tifosi di Frosinone e Olbia, insieme, ha dato vita a un “tour” simbolico, a spasso nella storia della città. Prima hanno reso omaggio al vecchio caro Matusa.
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Il Messaggero